Immagini e video suggestivi di un universo infinito hanno animato la conferenza di Stefano Cavina che ha presentato il suo libro Uomini o marziani giovedì 14 ottobre 2021, nella Sala Bianca esterna del Salone internazionale del libro a Torino. Nel romanzo, l’autore cerca di dare una risposta alla domanda, emersa durante una riunione di 800 studiosi tenutasi a Denver nel 1963, riguardo alla possibilità dell’uomo di andare su Marte.
Già dall’antichità, l’uomo aveva dimostrato interesse in una vita lontana perché è nella sua natura non essere indifferente all’universo e ai suoi molteplici aspetti. Successivamente, nel corso dei secoli sono state avanzate numerose ipotesi su come Marte si potesse presentare agli occhi dell’uomo: da un freddo e arido deserto, a un pianeta ricco di fonti vitali. Perciò, non giungendo mai a risposte definitive, la ricerca della vita sul pianeta è rimasta sempre costante e continua ancora oggi. Una delle ipotesi più plausibili è stata offerta dal geochimico Steven Brenner nel 2013 che ha pronunciato: “Sembra che siamo tutti marziani” per sostenere che la vita è iniziata su Marte ed è stata portata da un meteorite sulla Terra. Nonostante sembri fantascienza, molti studiosi hanno affermato la probabile veridicità di questa tesi perché sono state riscontrate caratteristiche simili nell’evoluzione dei pianeti Venere, Terra e Marte. Per avere però una conferma definitiva di ciò, la Nasa sta organizzando una missione di esplorazione su Marte prevista per il 2040 a opera dell’astronave Orion, che avrà un equipaggio composto da 4 astronauti. Questi potrebbero dividersi in 2 uomini e 2 donne, ma è stata avanzata l’idea di creare un equipaggio totalmente femminile, in quanto le donne sono più adatte a vivere nello spazio: infatti sono sempre state le migliori mediatrici, anche in passato nei conflitti tra i vari paesi. La missione può sembrare tardiva, ma ciò è in realtà funzionale alla risoluzione di numerosi problemi fisici e psicologici che non permettono una partenza immediata. Nonostante ciò, l’organizzazione della spedizione non è stata interrotta a causa degli aspetti positivi che può apportare alla vita sulla Terra: riproporre gli habitat marziani fornirebbe un aiuto alla salvaguardia dell’ambiente, e la possibilità di creare nuove proteine su Marte aiuterebbe a sostenere una maggiore alimentazione per una popolazione che continuerà a crescere anno dopo anno.