Cambiare punto di vista, ecco l’ingrediente necessario per comprendere la filosofia femminile, tema centrale della conferenza tenutasi nell’Arena Bookstock del Salone Del Libro. A parlarne sono stati la professoressa Simonetta Tassinari e il filosofo Lorenzo Gasparrini.
Come sarebbe stata la storia se le donne non fossero state escluse da tutte le decisioni importanti? si è chiesta la professoressa: “il numero di danni evitati sarebbe stato esorbitante”, dal momento che, ha aggiunto il filosofo, un maggior numero di punti di vista differenti avrebbe sicuramente favorito le decisioni.
Il pensiero filosofico, in passato, è stato considerato come troppo razionale per le donne a cui sono stati riservati ambiti come la poesia e la letteratura in quanto più vicini alla sfera sentimentale. In realtà, rivelano i due ospiti, le donne hanno filosofato da sempre e l’unica ragione per cui noi non conosciamo i loro contributi è perché sono sempre rimasti nella sfera privata. Ne sono pervenute infatti pochissime tracce nelle lettere che alcune donne scambiavano con filosofi uomini o dalle traduzioni di opere filosofiche da parte di alcune nobildonne durante il corso del Seicento.
È inaccettabile che al giorno d’oggi ancora lo studio della filosofia sia qualcosa di estremamente maschilizzato, tanto che, come ha fatto notare la professoressa Tassinari, non esiste ancora un manuale per le superiori interamente scritto da una donna.
L’ultima parte dell’incontro è stata riservata alle domande del pubblico, composto per la maggior parte da studenti e professori: sono emersi sia un’amara riflessione sul patriarcato – che solo un lento sviluppo sociale sarà in grado di abbattere – sia un positivo interesse crescente per le filosofe donne negli studi universitari.
