“Se non muoio domani”, ecco il titolo del nuovo libro di Pablo Trincia, accolto in Arena Bookstock da un’ovazione del pubblico in sala, evento raro da vedere al Salone del Libro di Torino. E’ salito sul palco tenendo in mano una sciarpa come simbolo della sofferenza del popolo palestinese, riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico. Ha esordito con la lettura dei versi di un poeta palestinese che ha perso la vita qualche mese fa in seguito a un bombardamento.
Le sue parole “Se dovessi morire fa che porti speranza, fa che porti racconto” testimoniano l’importanza del condividere e del raccontare. La parola, ci dice l’autore, è l’arma più importante che abbiamo a disposizione; nel nostro piccolo ci invita a denunciare quello che sta accadendo per evitare il buco nero dell’indifferenza, dentro a cui il silenzio ci conduce inesorabile. Queste sono le tematiche che hanno accompagnato l’intera presentazione incentrata sulle bombe che cadono su Gaza.
Trincia rimarca più volte quanto sia necessario esprimere le proprie opinioni e non stare in silenzio, senza avere paura del giudizio altrui.
Fin dall’inizio della sua carriera egli ha voluto dare grande rilievo a storie rivolte ad un pubblico adulto sia nei suoi libri, sia nel suo podcast: questo il motivo che l’ha spinto a pensare a un’opera rivolta ai più piccoli, per sensibilizzarli su tematiche che normalmente non sarebbero adatte a loro se trattate con la crudezza del male che imperversa ogni giorno nel mondo.
Nel suo libro, Trincia narra le storie di dolore di tre giovani migranti: Fatima, ragazza palestinese, Sasha che vive la tragedia ucraina e Omar, naufragato nelle acque del Mediterraneo e proveniente dal Gambia. I tre, pur vivendo storie personali diverse, condividono la speranza di potersi salvare da un destino crudele.
L’incontro si è concluso con l’annuncio da parte dell’autore che il libro sarà disponibile nelle librerie dal 14 di questo mese.