“Ho chiamato l’incontro di oggi Resistenze, al plurale, perché la Resistenza non è stata solo italiana, ma anche europea: è la lotta per la libertà per liberarci dal totalitarismo”. Così Eros Miari ha introdotto la presentazione di oggi, 10 maggio, all’Arena Bookstock del Salone del libro di Torino.
Erano presenti: Carlo Greppi con I pirati delle montagne, Rizzoli; Sofia Gallo con Fuga nella neve, Salani; Loredana Frescura e Marco Tomatis con Judith, Giunti.
In queste storie il punto comune è la Resistenza, vista sotto prospettive diverse:
Carlo Greppi ha raccontato la storia di Giorgio, un ragazzo di 13 anni che fin da piccolo ha imparato a maneggiare le armi, tanto da diventare avanguardista. Dopo il rastrellamento della famiglia, si rifugia sulle montagne dove incontra un gruppo di partigiani poco più grandi di lui, provenienti da tutto il mondo. Inizialmente Giorgio credeva che la guerra fosse un gioco ed un’avventura, solo vivendola capì l’orrore dello scontro.
Essendo uno storico, l’autore ha dato molta importanza al susseguirsi degli avvenimenti mondiali e ha ricercato la verità in tutte le pagine del suo libro. Lo scrittore afferma inoltre che la Resistenza non ci sarebbe stata senza la solidarietà dei cittadini comuni, componente essenziale che ha aiutato il protagonista.
Sofia Gallo ha scritto questo libro prendendo spunto dai racconti del padre e del nonno che avevano ospitato una famiglia ebrea riuscita a fuggire attraverso le montagne, proprio come fanno i due protagonisti del libro, due cugini, Angelo e Lidia, di 11 e 7 anni. I genitori dei due ragazzi non volevano sottostare alle leggi razziali, perciò scapparono lasciando i figli da soli. Dopo l’abbandono, Angelo e Lidia intraprendono un viaggio tra le montagne del Piemonte e, dopo aver cambiato identità, incontrano altri personaggi disposti a rischiare la vita per aiutarli.
Loredana Frescura e Marco Tomatis hanno raccontato la storia di Judith, una ragazza ebrea di 14 anni che abita in Polonia. Per scrivere questa storia, i due autori si sono ispirati alla dolorosa vita di una fotografa ebrea polacca, sopravvissuta al rastrellamento del ghetto grazie all’abilità nella sua professione. Judith, l’eroina della vicenda, sopravvive agli orrori della guerra spinta dal desiderio di testimoniare al mondo i soprusi subiti dagli ebrei.
Questo incontro è stato molto interessante perché ci ha ricordato l’importanza della Resistenza, da non dimenticare soprattutto in questo periodo a causa delle guerre vicino a noi.