Scaffale

Oryx e Crake


Caterina Prandi classe 1A


Autore/Autrice del libro

Margaret Atwood

Editore

Ponte alle Grazie

Titolo del libro

Oryx e Crake (2003) è il primo romanzo della trilogia fantascientifica di MaddAddam, conclusasi nel 2013. Il libro è costruito come un lungo viaggio interiore, in cui Snowman, il protagonista, recupera frammenti del suo passato mentre cerca di sopravvivere a un’epidemia catastrofica che si è abbattuta sull’umanità. Snowman vive su una spiaggia avvolto in un lenzuolo sudicio, tormentato dalle punture degli insetti e dai raggi del sole che gli ustionano la pelle. Intorno a lui solo macerie, animali transgenici e una tribù di strani individui dagli occhi verdi scintillanti che si riproducono come i mammiferi diversi dall’uomo: i “Craker”. Nella corrente dei ricordi riaffiora il tempo in cui Snowman era Jimmy e viveva in un “Compound”, una delle tante “roccaforti” in cui si facevano esperimenti genetici. Riaffiora Crake, l’amico brillante ed enigmatico, e poi Oryx, una figura evanescente di bambina ingabbiata in una rete di prostituzione minorile. Le vite di Jimmy, Crake e Oryx sono destinate a intrecciarsi, a distanza di anni, quando Crake, che nel frattempo si è fatto strada in un’importante azienda biotecnologica, coinvolge Jimmy e Oryx in un progetto segreto. I tre danno vita a un triangolo amoroso e questo produce una situazione conflittuale insanabile che sfocia in tragedia. Margaret Atwood rielabora in senso introspettivo il tema dell’uomo supersiste in un mondo inospitale: trascina il lettore dentro la mente di Snowman, lo spinge a frugare nei suoi processi psicologici per
ricostruire i fatti e dare loro un senso. Tutto ruota intorno al suo rapporto con Crake e al conflitto tra due opposte visioni sul futuro dell’umanità: quella cinica e geometrica di Crake e quella più sfumata ma tutto sommato positiva di Jimmy. Il dilemma di fondo è quello dei limiti del progresso scientifico: è giusto, sotto il profilo etico, pianificare geneticamente l’umanità per aumentarne il benessere? Rimpiazzare il genere umano con individui perfetti, privi di aggressività e immuni da virus e malattie? Ma soprattutto: questi individui riprodotti in laboratorio possono ancora essere considerati “umani”? Il dibattito non è solo teorico: Crake, infatti, è l’artefice del metodo “Paradice”, un progetto che consente di creare intere popolazioni con caratteristiche preselezionate. Un progetto dai risvolti imprevedibili, una minaccia per il genere umano. Ma Jimmy è confuso e non vede i segni premonitori della catastrofe imminente. Di fatto è un tassello del piano di Crake, uno strumento inconsapevole nelle sue mani. È qui che Jimmy diventa Snowman, un uomo destinato a sopportare i sensi di colpa per non avere saputo cambiare il corso degli eventi. L’immagine speculare dell’uomo moderno che si ostina a non vedere i
danni ambientali riconducibili all’attività umana.

Perché leggere questo libro

Perché i dubbi e gli errori di Snowman non possono lasciare indifferenti. Il romanzo è un atto d’accusa contro la cecità umana davanti a problemi che minacciano la sua stessa sopravvivenza; ci invita a riflettere sul presente, su ciò che accade e può accadere sotto i nostri occhi, ma fa di più: stimola una reazione. Crake dice a Jimmy: «Ogni sistema si adatta al cambiamento, purché non sia troppo veloce (…). Quando l’acqua si muove più in fretta della barca, si perde il controllo». Crisi climatica, pandemie, aumento demografico sono problemi reali che devono essere risolti in fretta. Il rischio che l’uomo perda il controllo della barca non è solo fantascienza.

Una frase del libro da conservare

«Sono Snowman» rispose Jimmy, che ci aveva pensato su. Non voleva più chiamarsi Jimmy né Jim, né soprattutto Thickney: quella sua incarnazione non era granché riuscita. Aveva bisogno di dimenticare il passato: il passato lontano, il passato immediato, il passato in qualsiasi forma. Aveva bisogno di esistere soltanto nel presente, senza sensi di colpa, senza aspettative. Come facevano i Craker. Forse con un nome diverso ci sarebbe
riuscito».

L’autore/autrice di questa recensione viene da

Bologna

Scuola

Liceo Classico Luigi Galvani

l romanzo è un atto d’accusa contro la cecità umana davanti a problemi che minacciano la sua stessa sopravvivenza; ci invita a riflettere sul presente, su ciò che accade e può accadere sotto i nostri occhi, ma fa di più: stimola una reazione.

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