Cronache, Salone del Libro 2023

Principesse: verso modelli di genere più giusti


Alessia Ferraris, Chiara Rodella

Liceo Alfieri - Torino

Il modello patriarcale all’interno delle fiabe. Questo è il bersaglio polemico del libro Principesse di Giusi Marchetta, presentato oggi 18 maggio al Salone del Libro di Torino, insieme al gruppo di lettura Isterika Istorika di Torino. 

“Fin da bambine le principesse ci insegnano che per essere felici dobbiamo essere bellissime, docili, finire a sposare il nostro principe” esordisce Marchetta. La principessa deve essere salvata, non è mai lei ad agire sul proprio destino. 

L’autrice mette in evidenza la pressione sociale che tutti si trovano ad affrontare: quella di rientrare in ruoli prestabiliti, che si imparano soprattutto da racconti e fiabe. “Quello che viene implicitamente detto alle bambine è: più sei bella ed obbediente più possibilità avrai di sposarti”. 

Nel libro viene quindi dato molto spazio ai modelli alternativi proposti ai bambini negli ultimi anni: uno di questi è il film Frozen della Disney. “Ci sono molti elementi di rottura: non c’è una storia romantica, c’è una coprotagonista con forti obiettivi”. E, soprattutto, la protagonista ha grandi poteri e non li percepisce come un problema. “Elsa persegue una ricerca di isolamento, di solitudine”. Ed è ciò la discosta dal modello patriarcale, le fa riconoscere la propria diversità e imparare ad apprezzarla. 

La sorellanza è un altro elemento di dirompente novità: proprio davanti a principesse sole ed isolate fra loro, Elsa e Anna rivendicano il proprio amore di sorelle. 

“La solidarietà femminile è la base del femminismo moderno e del transfemminismo”. 

Solo proponendo modelli nuovi si possono abituare i bambini a rompere gli schemi: è sempre più comune vedere sugli schermi serie tv, film e anche pubblicità che rappresentano la comunità LGBTQ+

“Bisogna andare verso questa direzione. Così i bambini possono dire: quello che vedo potrei essere io, sarò io”. 

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