“I podcast rappresentano qualcosa di cui le persone non sapevano di aver bisogno” è questo l’argomento che si è discusso oggi pomeriggio, 18 maggio, al Palco Live in compagnia di Andrea Colamedici, Maura Gancitano, Rossella Pivanti e Fabio Ragazzo. Perché parlare di podcast al Salone del Libro? Vi è un’unione tra i due prodotti: sono molti i casi in cui libri si trasformano in podcast e viceversa, ma non solo, infatti altre volte il libro “continua attraverso il podcast”. Questi ultimi possono essere visti come una forma di pensiero alternativa e, se siamo sicuri della crescita che stanno avendo nel presente, non sappiamo quale potrà essere il loro futuro. Potrebbe infatti subentrare ChatGPT, una nuova intelligenza artificiale, a modificarne le sorti, sostituendosi in parte nella produzione tecnica dei podcast, lasciando ai podcasters solo l’attività “creativa”. Tuttavia ad oggi questa sostituzione non si è ancora verificata e l’esperta Pivanti ha parlato di quanto sia complicato ottenere la giusta fluidità, che risulti in un dialogo scorrevole e naturale al momento dell’ascolto.
Ciò che rende così affascinante questo nuovo fenomeno è la sua capacità di slegare il contenuto dal luogo di fruizione, ma questo non vale in tutte le occasioni: è il caso dei “podcast live”. Questi rappresentano un’occasione di coesione sociale grazie allo sviluppo di un’atmosfera simile a quella del teatro.
Tutto ciò di cui si è parlato si concretizzerà nella seconda edizione degli “Italian Podcast Awards” che si terrà a Milano dal 9 all’11 giugno di quest’anno. Una competizione che premierà il migliore podcast candidati per una serie di categorie.
In conclusione c’è stato uno spazio in cui i protagonisti dell’incontro hanno dato dei consigli ai podcasters emergenti o a chiunque volesse cimentarsi in questo campo. La vincitrice dell’edizione passata di questa competizione, una ragazza non affiliata ad alcuna casa di produzione, dimostra che è possibile farsi strada in questo mondo anche partendo da zero.