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Una cosa che ti ha colpito
La personalità del protagonista Pereira è in evoluzione e sembra seguire lo svolgimento degli eventi. All’inizio il nostro capo redattore della pagina culturale del Lisboa è descritto come un uomo pacato, mite, immerso nella dimensione sopita e insonnolita e quasi ammutolita della capitale portoghese, attanagliata dalla dittatura di Salazar. Progressivamente la sua personalità è soggetta a un graduale risveglio, si mostra via via insofferente al bavaglio della censura che vige, fino a denunciare le azioni della polizia politica firmando di proprio pugno l’articolo sull’omicidio del suo giovane collaboratore Monteiro Rossi
Un’altra cosa che ti ha colpito
Sono impresse nella mia mente le istantanee fotografiche della capitale portoghese nel mese d’agosto del 1938, con il suo cielo azzurro, la luce accecante, il sole splendente, le temperature afose, la brezza atlantica; il ritratto di una città che scintilla che fa da contrappunto all’imbavagliamento politico e culturale della Lisbona salazarista degli anni 30.
Una frase del libro da conservare
«La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità».
Questa frase esprime la potenza della letteratura la capacità di portare il lettore in mondi sconosciuti e ignoti secondo la volontà dello scrittore un’esperienza vissuta durante la lettura di questo testo narrativo.
Se questo libro fosse una canzone
La guerra di Piero di De André.
“Cadesti a terra senza un lamento/ E ti accorgessi in un solo momento/ che la tua vita finiva quel giorno/ E non ci sarebbe stato un ritorno”.
Il racconto della morte di Monteiro Rossi descritto da Tabucchi mi ha ricordato questa strofa della canzone di de André.
La personalità del protagonista Pereira è in evoluzione e sembra seguire lo svolgimento degli eventi.