Una cosa che ti ha colpito
L’attualità del libro è a tratti sorprendente, per iniziare volevo citare un passo finale dell’opera: “forse sarebbe venuto il giorno in cui, per disgrazia e monito agli uomini, la peste avrebbe svegliato i suoi topi e li avrebbe mandati a morire in una città felice”. Oltre alla previsione che nel corso della storia dell’umanità per forza di cose i mali, che non sono necessariamente solo morbi, rappresentano un ciclo che si ripete, l’attualità del libro si nota in tantissimi altri dettagli. Ad esempio Rieux e Rambert parlano del fatto che durante la peste nella mente delle persone c’è una battaglia tra il raggiungimento della felicità e la cupa astrazione della peste. Battaglia che nella pandemia in molti abbiamo vissuto, quando false notizie sul Covid e pensieri astratti spesso tragici combattevano contro prospettive di un futuro, sperando che fosse imminente, migliore.
Una frase del libro da conservare
“Per il momento voleva fare come tutti quelli che, intorno a lui, sembravano credere che la peste può venire e andarsene senza che il cuore degli uomini ne sia trasformato”
Commento al testo “La peste” di A. Camus