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Una cosa che ti ha colpito
Il coraggio di Marta e Monteiro. Il loro affidarsi a Pereira.
Un’altra cosa che ti ha colpito
Il dialogo di Pereira con la fotografia della moglie, la mancata accettazione della sua morte.
Una frase del libro da conservare
Si chiese: in che mondo vivo? E gli venne la bizzarra idea che lui, forse, non viveva, ma era come fosse già morto
Pereira si occupa di cultura, è un uomo robusto, pesante, insicuro, un po’ disattento, vedovo, forse triste, inetto, appassionato di limonate, di buon cuore. Vive nel Portogallo degli anni Trenta del Novecento, senza accorgersi di vivere in un regime dittatoriale; scrive per il “Lisboa”, ma l’attualità è distante da lui, la letteratura lo cattura e lo impegna. Monteiro Rossi, giovane collaboratore del giornale da lui ingaggiato, gli apre gli occhi; è il figlio che Pereira non ha mai avuto e perderlo tanto atrocemente scatena in lui un dolore che diventa azione. Dopo la morte di Montiero, Pereira diventa uomo vivo, pensante, critico. Sfida il regime, sfida la censura, liberandosi della paura, perchè, come lui stesso afferma, “Siamo liberi di fare qualsiasi cosa solamente quando perdiamo tutto”. Pereira diventa ciò che è, scrive davvero ed il vero, questa volta; si arma di pensiero critico e diviene un pericolo in un regime che soffoca il libero pensiero. La censura è l’arma dei prepotenti, degli arroganti, dei violenti, frena il confronto e lo scambio di opinioni, rallenta e frena il progresso sociale dell’umanità. La censura oscura, deforma la realtà, con l’intenzione di cambiarla e di controllarla, nascondendo i problemi e mettendo a tacere gli oppositori. Pereira, con il suo ultimo articolo per il Lisboa, dà voce a chi la voce l’ha persa, diventa combattente per la libertà e per la giustizia, valori oscurati da sempre dalle dittature che impongono un pensiero unico ed inattaccabile. Il passaporto di Monteiro regala una vita nuova a Pereira, la possibilità di scegliere, partire, ricominciare, lucido e consapevole, libero di scrivere e di vivere, pronto a respirare la brezza della libertà.