Una cosa che ti ha colpito
Una cosa che mi ha colpito particolarmente di questo libro è come, nonostante siano passati più di 70 anni dalla sua pubblicazione, io sia riuscito ad immedesimarmi nei personaggi dato che, in una forma diversa, abbiamo vissuto e stiamo vivendo tuttora una situazione come descritta da Camus nel romanzo come ad esempio la paura iniziale della malattia, il primo lock-down e il coprifuoco.
Una frase del libro da conservare
Una frase di questo libro che mi ha colpito molto è questa: “Sì, se è vero che gli uomini sono inclini a proporsi esempi e modelli che chiamano eroi, e se in questa storia deve assolutamente essercene uno, il narratore propone per l’appunto questo eroe insignificante e scialbo che aveva dalla sua solo un po’ di bontà d’animo e un ideale all’apparenza ridicolo. Ciò darà alla verità il tributo che le spetta, alla somma di due più due il suo totale di quattro, e all’eroismo il posto secondario che deve occupare, appena dopo, e mai prima, l’urgenza generosa della felicità”.
Commento su “La peste” di Marco Gavacciuto