Una cosa che ti ha colpito
Noi siamo stati una delle fortunate classi ad aver ricevuto il libro ed è stata una grande emozione quando lo abbiamo saputo. Lo stiamo leggendo ad alta voce in classe e chi vuole può continuare a casa. Io ho sempre letto da solo, ma leggere ad alta voce permette di comprendere molto di più il significato delle parole. Non abbiamo letto molto, perché non abbiamo molto tempo, però leggendo lentamente l’immaginazione prende il sopravvento e ti lasci trasportare su questa stupenda isola e quando non abbiamo capito una parte del libro abbiamo analizzato insieme e ad alta voce ed è stato molto più semplice. È bello poter condividere con tutta la classe qualcosa di così affascinante.
Una frase del libro da conservare
Fuori del Limbo non v’è Eliso.
Un giovedì come tutti gli altri, un’inaspettata e splendida notizia giunse a noi ragazzi dalla nostra professoressa d’Italiano: tra le numerose classi provenienti da diverse scuole in tutta l’Italia, classi che avevano sperato di ricevere le copie del libro “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, proprio la nostra era stata scelta dal Salone Internazionale Del Libro di Torino. Mentre la notizia veniva annunciata dalla professoressa con voce mossa dal forte stupore, tutti i ragazzi si guardavano tra loro perplessi.
Senza pensarci due volte, ciascun alunno si affrettò nel ritirare la propria copia con entusiasmo e la osservò attentamente nei suoi minimi dettagli.
Dopo aver commentato tutti insieme la bellezza della copertina del libro, fummo ancora più interessati a scoprire la storia al suo interno: quella di Arturo. Così, impazientemente ci precipitammo a sfogliarne le sottili pagine. Eravamo senza dubbio estasiati, non avevamo parole.
Iniziammo a confrontarci per decidere la modalità dello svolgimento della lettura ed eravamo tutti d’accordo sul preferire l’esperienza della lettura ad alta voce, da parte della professoressa. Non riuscimmo a resistere e a trattenerci, perciò decidemmo di sospendere la lezione in corso e ci catapultammo nella lettura del primo capitolo.
Come prima impressione, notammo lo stile di scrittura insolito dell’autrice Elsa Morante: l’uso frequente di virgole e la divisione in numerosi paragrafi, ognuno di questi introdotto da titoli brevi ma coinvolgenti che captarono la nostra attenzione sin da subito.
Per alleggerire le nostre corpose lezioni, abbiamo pensato di usufruire degli ultimi dieci minuti dell’ora, per immergerci nel travolgente racconto di Arturo. E così è stato.
Perché leggere ad alta voce piuttosto che farlo ognuno nella propria mente? L’ascolto ci ha aiutati a comprendere aspetti della storia ai quali probabilmente non avremmo prestato la stessa attenzione leggendo il libro silenziosamente. In particolare, la lettura ad alta voce ci ha maggiormente coinvolti, facendoci immedesimare più facilmente. La voce della professoressa ci ha trasportati in un’altra dimensione, quella di Arturo, facendo navigare la nostra mente tra le onde che bagnano l’isola, permettendoci di esplorarla.
In conclusione, continueremo indubbiamente l’esperienza della lettura ad alta voce, poiché ha incrementato la passione per il libro in ognuno di noi, facendoci avvicinare progressivamente a molti altri racconti. Di fatti, molti di noi hanno proseguito la lettura ad alta voce nelle loro camerette, impazienti di aspettare la lezione del giorno seguente.