Laboratorio, Un libro tante scuole

La realtà della vita


Leandra Huarcaya Aguilar - 3C tecnico turistico

IIS Bosso-Monti - Torino

Nome Scuola

IIS Bosso-Monti

Città Scuola

Torino

Una cosa che ti ha colpito

Una cosa che mi ha colpito del libro “Sostiene Pereira” di Tabucchi è l’esperienza del Dottor Pereira nella cronaca nera e il suo amore per il mistero: da qui l’ammirazione per il grande poeta Pessoa, un argomento che affascina e attrae molte persone, tra cui anche molti giovani. Oggi tendiamo a venire a scoprire casi diversi nel mondo di cronaca nera, è un mondo affascinante che nasconde molti segreti. Spesso è anche un argomento che a molti spaventa. Poiché non sappiamo cosa possiamo aspettarci e temiamo la possibilità di vedere anche cose mai viste prima (omicidi con scene a volte anche “spaventose”). Però, per Pereira, la morte è un tema che affascina molto, tanto da leggere un saggio filosofico sulla morte, e che personalmente lo toccava.

Un’altra cosa che ti ha colpito

Un’altra cosa che mi ha colpito è stato il suo parlare col ritratto della moglie, morta a causa di tisi. Penso che il fatto che parlasse con l’immagine della donna mancata gli permettesse di diminuire il dolore che provava per la sua grande perdita. Quando perdiamo una persona cara tendiamo a tenere il suo ricordo vivo. Poiché molte volte la voce, o semplicemente il viso della persona persa, potrebbe anche non essere più ricordata. Ed è questo che fa Pereira parlando con il ritratto della moglie. Ho percepito un senso di nostalgia.

Una frase del libro da conservare

Le due frasi che mi sono rimaste impresse del libro sono: il dottor Cardoso chiese “Che tipo di alimentazione mantiene?” e l’altra é “Ha polluzioni notturne?”. La prima mi ha portato a pensare che, a volte, tendiamo a mentire su determinate cose, perché sentiamo vergogna sulle nostre abitudini. Tra cui il cibo. Ed è proprio Pereira a mentire sulle risposte che dà sulla sua alimentazione, perché come lui tendiamo a voler fare buona figura, come in questo caso fa lui con il Dottor Cardoso. La seconda invece è una domanda che solitamente non ci aspettiamo quando ci rivolgiamo ad un medico e tendiamo a sentirci imbarazzati e non a nostro agio. Perché le risposte che diamo potrebbero, anche in questo caso, dare una cattiva immagine su di noi. Tutto ciò che ci riguarda così personalmente è a volte complicato da spiegare. Entrambe le frasi hanno una caratteristica in comune: “la vergogna” che a volte sentiamo verso noi stessi.

Se questo libro fosse una canzone

Se questo libro fosse una canzone sceglierei “The Night We Met” perché è una canzone in cui la melodia trasmette molta nostalgia ma allo stesso tempo anche tristezza. E soprattutto il sentimento di perdita per la persona di cui si è innamorati, ma allo stesso un senso di rivolta contro tale perdita: come succede a Pereira, che vive questa realtà nei confronti della moglie defunta. Mi è piaciuto molto questo libro perché tratta argomenti spesso non molto frequenti nei libri, come la morte e la solitudine, ma anche l’importanza di farsi ascoltare dagli altri. Questo perché, anche in un posto pieno di persone, ci si può sentire soli. E’ interessante anche come è trattato il come affrontare la morte e esprimere ciò che si pensa. Lo consiglio vivamente perché è molto realistico ed è bello vivere attraverso gli occhi di Pereira, perché offre un concetto della realtà diverso da quella che conosciamo.

Una cosa che mi ha colpito del libro “Sostiene Pereira” di Tabucchi è l’esperienza del Dottor Pereira nella cronaca nera e il suo amore per il mistero: da qui l’ammirazione per il grande poeta Pessoa, un argomento che affascina e attrae molte persone, tra cui anche molti giovani.

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