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Una cosa che ti ha colpito
Particolare è l’atteggiamento contraddittorio di Pereira, probabilmente condiviso da molti suoi contemporanei, che da un lato lo pone in disaccordo con l’opprimente dittatura, ma al contempo, in mancanza del necessario coraggio per reagire concretamente, lo induce ad autoconvincersi di poter “sopravvivere” nell’indifferenza.
Un’altra cosa che ti ha colpito
Che dire del rapporto tra Padre Antonio e Pereira? I due sono apparentemente una coppia bizzarra e incompatibile: un prete che odia perdere tempo assillato da un giornalista con l’ossessione di dover chiedere perdono senza avere in realtà peccati da confessare, ma soltanto rimorsi e rimpianti per ciò che avrebbe potuto fare e non ha fatto; eppure Padre Antonio, così come il dottor Cardoso, contribuisce all’evoluzione etica di Pereira spronandolo a seguire il suo istinto sulla scia di Monteiro Rossi.
Una frase del libro da conservare
“Anch’io forse non sono felice per quello che succede in Portogallo.”
“E allora faccia qualcosa.”
“Qualcosa come?”
“Beh, lei è un intellettuale, dica quello che sta succedendo in Europa, esprima il suo libero pensiero, insomma faccia qualcosa.”
“Farò del mio meglio signora Delgado…”
Questo dialogo tra Pereira e una donna incontrata sul treno di ritorno da Coimbra rappresenta il punto in cui egli esprime per la prima volta a voce alta il suo cambiamento, rimasto fino a quel momento solo un groviglio di idee contorte in testa; qui, invece, il pensiero confuso prende forma e Pereira finalmente si schiera. In realtà avrebbe voluto spiegare alla signora Delgado che non è affatto semplice agire contro un potere così forte, ma non disse nulla un po’ per non deluderla e un po’ per motivarsi. Il contrasto tra le parole effettivamente pronunciate e i suoi pensieri ci mostrano il limbo in cui Pereira era intrappolato, tra il desiderio di intervenire e la paura delle conseguenze.
Se questo libro fosse una canzone
Non possiamo non citare il gruppo dei Madredeus, celebri esponenti del fado e della musica folk portoghese. Leggere “Sostiene Pereira” con la loro melodia nelle orecchie equivale a fare un viaggio nello spazio e nel tempo e catapultarsi tra i vicoli di Lisbona a passeggiare lentamente con il dottor Pereira. Tutte le loro canzoni rappresentano perfettamente il suo spirito, malinconico come il sottofondo musicale, ma puro e limpido come la voce che si staglia sulle note. In particolare il brano “Alfama”, dove si racconta un amore perduto di cui il protagonista soffre molto la mancanza, sembra fatta a pennello per il nostro Pereira.
Se ti è piaciuto il libro, leggi o guarda anche
“Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak. Ambientato nella Germania nazista è un romanzo avvincente che spiega l’importanza della cultura per combattere il fanatismo attraverso gli occhi di una ragazzina tedesca. Personaggi diversi con lo stesso obiettivo, Pereira e Liesel usano le parole e la letteratura per smontare un regime di paura e silenzio.
Particolare è l’atteggiamento contraddittorio di Pereira, probabilmente condiviso da molti suoi contemporanei, che da un lato lo pone in disaccordo con l’opprimente dittatura, ma al contempo, in mancanza del necessario coraggio per reagire concretamente, lo induce ad autoconvincersi di poter “sopravvivere” nell’indifferenza.