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Una cosa che ti ha colpito
Il dottor Pereira si sofferma spesso sul pentimento, sui rimorsi: egli infatti è proiettato sui ricordi di un passato che vorrebbe cambiare. Rimpiange di non avere un figlio poiché è costretto a raccontare la propria giornata, tra eventi positivi e disavventure, al ritratto della moglie defunta.
Un’altra cosa che ti ha colpito
In apertura del romanzo troviamo un uomo insicuro, chiuso e a tratti depresso, che si rifugia in un passato lontano, irraggiungibile. Dopo l’incontro con Monteiro Rossi, il protagonista comincia a cambiare sia fisicamente che mentalmente, smette di provare rammarico per una vita ormai conclusa da tempo. Inizia, infatti, a lasciarsi alle spalle le insicurezze, le preoccupazioni che lo tormentavano proiettando la propria attenzione sul futuro. Tutto ciò viene intensificato in seguito ad un ricovero in una clinica talassoterapica. Parlando con un dottore, al quale è molto legato, capisce che ancora non si è completamente distaccato dal passato che provoca in lui la paura di fare scelte che
possano compromettere il futuro. Finalmente, dopo essere uscito dalla clinica, il dottor Pereira inizia ad agire senza preoccuparsi più delle conseguenze, acquisendo un grande coraggio. Nella conclusione del romanzo scopriamo un uomo coraggioso, sicuro e che ha occhi solo per quello che deve ancora accadere. Di quel passato che tanto lo turbava si
ricorderà solamente di ciò che lo rendeva felice, il resto rimarrà acqua passata.
Una frase del libro da conservare
“Non si sentì rassicurato, sentì invece una grande nostalgia, di cosa non saprebbe dirlo, ma era una grande nostalgia di una vita passata e di una vita futura, sostiene Pereira.”
Il dottor Pereira si sofferma spesso sul pentimento, sui rimorsi: egli infatti è proiettato sui ricordi di un passato