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Sostiene Pereira è un titolo che trovo molto potente, un titolo che mi trasmette incertezza e allo stesso tempo decisione […] e che riecheggia costantemente nella lettura: sembra quasi di leggere uno spartito musicale scandito dal ritornello. Questo andamento musicale ci aiuta a entrare più facilmente nella vita di Pereira, il protagonista un po’ pigro, solitario, non ambizioso, sovrappeso e con problemi di cuore, ma molto colto e alla fine coraggioso.
Il personaggio di Pereira mi ha fatto capire che gli eroi non sono sempre come ce li aspettiamo: non sono sempre muscolosi, belli, impavidi. Il dottor Pereira è una persona come tutte le altre, fragile, con tante paure e dubbi, ma che, nonostante tutto, decide di opporsi al male.
È un uomo qualsiasi, che però decide di uscire dalla sua vita monotona per ribellarsi, rischiando la vita per cercare di ricostruire una società migliore: è un grande esempio da seguire. Un esempio che ci insegna che, se vogliamo il cambiamento, siamo del tutto capaci di perseguirlo. Basta non chiudere gli occhi e non far finta di non sentire. Ammiro molto questi personaggi perché sono gli ultimi da cui ci aspettiamo un’evoluzione o un atto di coraggio.
Sono del parere che il dovere di far aprire gli occhi al mondo debba essere lasciato alla letteratura perché è lei che ci aiuta a riflettere, che ci istruisce e ci ispira, e Sostiene Pereira fa parte di quei romanzi che sono riusciti a lasciare un segno.
Leonia REBECCHINI
