Nato nel 1913, lo scrittore francese Albert Camus, ci racconta attraverso la lettura della sua più grande opera, “la peste”, la lotta dell’uomo contro il proprio destino. La prima edizione originale del libro in lingua francese viene pubblicata nel 1947, l’anno successivo viene pubblicata dalla casa editrice Giunti l’edizione italiana. “La peste” è un romanzo, che letto in questo periodo in cui ancora presente l’emergenza sanitaria causata pandemia di covid-19, ci si rende conto di quanto è attuale; non tanto per la situazione epidemiologica ma per il cambiamento che si avverte dalla società. Il testo è ambientato negli anni 40 nella città di Orano, in Algeria, dove scoppia appunto l’epidemia di peste. Il personaggio che emerge maggiormente è il dottor Bernard Rieux il quale ci offre diversi punti di vista sulla peste di Orano. Il dottore, uomo lucido e oggettivo, assume un importante ruolo per convincere l’autorità a prendere provvedimenti importanti sulla situazione di contagio di peste sempre più aggravata. Nel proseguire della lettura a diventare protagonisti del romanzo sono anche i sentimenti delle persone: Camus ci presenta e ci descrive le sensazioni di dolore sofferenza delusione e speranza di tantissimi personaggi, che diventano appunto vivi e ‘persone’. Questo libro nonostante le difficoltà che ho avuto durante la lettura è un libro che coinvolge e fa riflettere molto, specie nel momento storico che viviamo. Ho trovato a volte difficile il testo per i riferimenti filosofici e lo stile non sempre giornalistico e discorsivo; in alcuni momenti, è stato lo stesso confronto con la realtà a bloccarmi, ma sono felice di aver insistito e portato fino in fondo la lettura de La peste.