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Il romanzo è una piacevole unione fra le tragedie di Shakespeare e la scrittura del XIX secolo, il Romanticismo in prosa, affrontando larghe tematiche come: dolore, odio, solitudine e reclusione.
Seguiamo la storia dal punto di vista di Nelly, una domestica che ha assistito in prima persona le vicende narrate, spiegando al signor Lockwood la storia del suo vicino Heathcliff, padrone della villa “Wuthering Heights”.
Le vicende si svolgono nella sopracitata villa (almeno inizialmente), e vedono come protagonisti Heathcliff e Catherine Earnshaw, due giovani ragazzi cresciuti insieme, che col tempo hanno sviluppato un legame indistruttibile ed un rapporto di codipendenza, che purtroppo saranno costretti a rompere.
Nella casa c’è un continuo senso di disagio, i personaggi sono rozzi, ignoranti e odiosi, molto spesso anche prosaici e detestabili, le atmosfere ed i dialoghi freddi e apatici, facendoci provare empatia per i protagonisti.
Questa parte è indispensabile affinché ci sia una tensione sempre costante, senza la quale sarebbe impossibile immergere il lettore nella parte gotica del romanzo che, grazie al senso di inquietudine ed alla storia intrigante, la rendono un’ opera tutt’ora intramontabile e di grande valore.
