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Bologna, 4 Maggio 2025
Caro Gordie,
ti scrivo perché ho avuto modo di leggere “Il corpo” di Stephen King, e la tua storia mi ha colpito molto. Il viaggio che fai insieme a Chris, Teddy e Vern per trovare il cadavere di Ray Brower sembra all’inizio solo un’avventura, ma in realtà è molto di più. È un momento importante della tua vita, in cui cominci davvero a crescere.
La cosa che mi è piaciuta di più di te è il modo in cui riesci a osservare tutto con profondità. Anche se sei solo un ragazzino, capisci tante cose che nemmeno gli adulti vedono. Mi ha colpito tanto il legame che hai con Chris: è un’amicizia vera, di quelle che ti cambiano. E poi il fatto che tu voglia diventare scrittore, nonostante nessuno sembri credere in te, mi ha fatto venire voglia di credere anche nei miei sogni.
Quello che mi è piaciuto un po’ meno è il modo in cui racconti alcune emozioni, a volte sembra che tu le tieni dentro troppo. Capisco che è difficile parlare del dolore per la morte di tuo fratello, ma avrei voluto sentirti “più vicino”, più emotivo. In certi momenti sembri distante, forse perché stai raccontando tutto da adulto, e questo rende alcune parti meno coinvolgenti per me.
In generale però il libro mi è piaciuto davvero tanto. Mi ha fatto pensare a quanto contino gli amici nella vita, e a quanto si cambi in fretta quando si è ragazzi. La tua storia è triste ma anche bellissima, e resterà con me a lungo.
Un saluto affettuoso,
Paolo