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“Sostiene Pereira”, pubblicato nel 1994, è uno dei libri più famosi dello scrittore italiano Antonio Tabucchi, uno dei grandi scrittori del Novecento europeo, autore di romanzi, racconti e testi teatrali tradotti in tutto il mondo. Il narratore del libro è esterno e occulto, la focalizzazione è, invece, interna, in quanto è riportato il punto di vista del personaggio principale.Il protagonista è un giornalista, Pereira, un uomo anziano, grasso e abitudinario e, all’inizio, del tutto indifferente a quanto accade nel paese in cui vive ovvero il Portogallo degli anni Trenta. È più interessato alla morte che alla vita finché non subisce l’influenza delle idee di Mointero Rossi, un attivista rivoluzionario con idee socialiste che è coinvolto in prima persona nella politica contemporanea. Le idee del ragazzo scuotano la coscienza del protagonista ed egli piano piano cambia prospettiva e modo di vivere: realizza che la realtà del Portogallo del suo tempo è una realtà sbagliata e distorta, a cui non può più restare indifferente. Siamo infatti negli anni in cui il Portogallo è sotto la dittatura di Antonio De Oliveira Salazar che, con il suo “partito unico “Unione Nazionale” ha introdotto nel Paese il “fascismo portoghese”, tra le cui azioni figura la censura di stampa, teatro, cinema e letteratura, con il divieto di parlare di socialismo e comunismo o di diffondere qualsiasi notizia potenzialmente contraria all’ideologia salazarista.
Pereira quindi modifica non solo la concezione del suo ruolo nella società, ma ripensa anche la sua idea di letteratura: essa non deve più essere un rifugio dalla realtà, ma uno strumento per comprendere il mondo e all’occorrenza modificarlo. Alla fine quando i poliziotti uccidono Monteiro Rossi, Pereira si convince tanto della brutalità e delle ingiustizie perpetrate dal regime di Salazar che, proprio lui che aveva avuto sempre il terrore di esporsi, decide di pubblicare un articolo che racconti la vicenda della morte di Monteiro Ross. Egli riesce a pubblicare l’articolo ed è infine costretto a fuggire definitivamente in Francia.