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Sostiene Pereira è il romanzo pubblicato nel 1994 di maggior successo di Antonio Tabucchi, traduttore e e docente di letteratura portoghese che nacque a Pisa nel 1943 e morì a Lisbona nel 2012.
La vicenda è ambientata a Lisbona nel 1930 e ha come sfondo l’opprimente dittatura di Salazar.
Il protagonista è Pereira, un giornalista che si è occupato di cronaca nera per molti anni e da poco tempo lavora al Lisboa, un giornale quotidiano. Pereira si era disinteressato all’attualità ma aveva comunque a che fare con due sovversivi: Francesco Monteiro Rossi, autore di un saggio sulla morte che lo aveva incuriosito al punto da contattarlo e Marta, la fidanzata di Rossi. Sono entrambi interessati alla politica e credono fortemente nei loro ideali politici. Questi due personaggi iniziano a risvegliare il suo senso civile e svegliano in lui l’interesse nei confronti della politica. Ma due viaggi sono importanti nel corso della storia in cui incontra per primo Silva, un vecchio amico con cui discute della situazione politica europea e in seguito Ingeborg Delgado, una donna ebrea, che dopo aver saputo che di professione faceva il giornalista lo sprona a denunciare ciò che sta succedendo in Europa.
Il finale però è ciò che ha sconvolto totalmente la storia: il protagonista incontra prima Marta e poi Rossi, che rientrato a Lisbona e scosso verrà protetto da Pereira. Nei giorni successivi tre uomini armati di pistole irrompono nell’appartamento del giornalista e lo obbligano a consegnare Rossi. Dopo averlo trovato lo picchiano fino alla morte. Pereira dopo questo avvenimento, prende una posizione come non aveva mai fatto prima nel corso della storia e decide di scrivere e firmare con il proprio nome un articolo in cui denuncia la morte del suo amico Rossi.
Tabucchi con il suo stile di scrittura con dialoghi esplicitati senza discorsi diretti, una punteggiatura che rende la lettura scorrevole e ritmata da’ al testo una ritmica quasi musicale. È ammirabile come riesca a coinvolgere nel corso della storia il lettore nell’evoluzione interiore di Pereira. È un uomo pieno di dubbi, incertezza e paura che nonostante queste fragilità alla fine diventa un eroe e decide di opporsi alle ingiustizie. Pereira non decide di non vedere e di non palare ma decide di fare la cosa più giusta nei confronti del suo amico, la persona che in qualche modo lo ha aiutato in questo suo viaggio verso la libertà.
