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Pereira è un giornalista con una lunga esperienza nella cronaca nera, che da qualche tempo è stato assunto dal giornale “Lisboa”. Per farsi aiutare assume Monteiro Rossi, con lui inizia una collaborazione esterna che consiste nella redazione di alcuni necrologi anticipati, affinché il giornale sia pronto nell’eventualità della morte di alcuni grandi scrittori del tempo. Nel finale del romanzo Monteiro Rossi scampato all’arresto, rientrato a Lisbona, visibilmente scosso, affannato ed esausto, si presenta un pomeriggio da Pereira, che accetta di proteggerlo, mettendo inoltre al sicuro alcuni passaporti falsi che Rossi porta con sé. L’indomani, tre uomini in abiti civili, armati di pistole e che si fingono poliziotti, fanno irruzione nell’appartamento del giornalista, lo minacciano e lo obbligano a consegnar loro Rossi. Trovato il giovane nello studio, lo picchiano fino a ucciderlo. I personaggi con cui interagisce sono pochi: il direttore del giornale, il dottor Cardoso della clinica talassoterapia, con il quale nasce sin da subito una grande amicizia, padre Antonio, Monteiro Rossi e Marta, forse i personaggi più importanti dopo Pereira che lo aiutano ad uscire dalla propria monotonia e sono decisivi per lo svolgersi dell’azione. Il Portogallo in cui vive Pereira è un Portogallo succube della dittatura salazarista e l’Europa si sta avvicinando al secondo conflitto mondiale è la censura, di conseguenza, svolge un ruolo fondamentale, infatti a Pereira viene consigliato di non tradurre più autori francesi ma portoghesi come Camilo Castelo Branco.
Tabucchi usa “Sostiene Pereira” come espediente letterario che è entrato a far parte del suo stile. Lo usa per rimanere distante dalle vicende che vengono narrate e perché lui non vuole avere nessuna responsabilità, è narrato tutto da un’altra persona.