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SOSTIENE PEREIRA
TITOLO ORIGINALE: Sostiene Pereira
AUTORE: Antonio Tabucchi
GENERE: Storico, Romanzo di formazione
PUBBLICAZIONE: Feltrinelli, 1994
LINGUA: Italiano
RICONOSCIMENTI: Premio Campiello e premio Viareggio
La vicenda è ambientata a Lisbona nel 1938, sotto la dittatura di Antonio Salazar, e ruota intorno a Pereira, un giornalista che scrive necrologi di cronaca nera su scrittori illustri. Un giorno Pereira contatta un autore di origini italiane, vale a dire Francesco Monteiro Rossi, dopo aver letto un articolo scritto da lui, e quest’ultimo inizia a lavorare con egli stesso ma, invece di scrivere necrologi, si avventa contro personaggi famosi che hanno aderito alle dittature, fra i quali Gabriele D’Annunzio; in seguito viene ucciso da due poliziotti locali. Pereira, spinto dalla bellissima Marta e dal cardiologo Cardoso della clinica talassoterapica di Parede, dove cura la sua obesità e i suoi problemi al cuore, ma in particolar modo dall’assassinio di Monteiro, cambia definitivamente il suo modo di pensare e di vivere avventandosi contro la dittatura e trasferendosi in Francia.
Antonio Tabucchi (Pisa 24 settembre 1943– Lisbona 25 marzo 2012) è stato uno scrittore, traduttore, critico letterario e lusista italiano, divulgatore della lingua e letteratura portoghese che ha insegnato dalla cattedra di cui era titolare all’Università di Siena. Oltre a ”Sostiene Pereira”, ha anche scritto ”Notturno indiano”, vincendo il premio francese Médicis étranger.
Questo romanzo mi ha colpito molto, dato che narra la storia di Pereira, un personaggio che mi ha affascinato molto, poiché è molto dinamico: da persona pigra, obesa e con la paura di dire ciò che pensa e della morte, quindi paralizzata mentalmente, matura irrevocabilmente in un’altra, diventando coraggioso, libero e rivoluzionario, arrivando a tal punto di sparlare della dittatura portoghese e di trasferirsi in Francia, pur di non rimanere oppresso da un governo così tanto feroce. Altri personaggi hanno catturato la mia attenzione, ovvero Francesco Monteiro Rossi, Marta e il dottor Cardoso, perché hanno tutti e tre un ruolo fondamentale: sono le chiavi che hanno aperto per sempre la mente del nostro protagonista. Consiglio pienamente questo libro alle persone di tutte le età, ma in particolar modo agli adolescenti, giacché in alcune situazioni, così come all’inizio Pereira, non sanno come comportarsi per la paura e l’insicurezza, ma che prima o poi assolutamente dovranno sbloccarsi.