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“Il corpo” di Stephen King è stato pubblicato il 27/08/1982 ed è un romanzo che appartiene al genere horror. La storia inizia con quattro ragazzi preadolescenti che durante l’estate del 1960, spinti dalla voglia di avventura vanno alla ricerca del corpo di un loro coetaneo scomparso mentre cercava mirtilli. Inizialmente la ricerca è solo un pretesto per ricevere dei riconoscimenti e prendersi il merito di aver ritrovato il corpo. Ma il viaggio servirà ai ragazzi per confrontarsi e mettere a nudo i propri problemi. Infatti, dopo aver comunicato ai genitori che resteranno a dormire nel giardino di Vern, iniziano il loro viaggio lungo la ferrovia. Questo viaggio fa sì che ognuno dei ragazzi si confronti sulle proprie fragilità e sui problemi personali e familiari che li affliggono.
Stephen King nasce nel 1947 a Portland nel Maine. La sua vita è segnata da diversi traumi, di cui il primo è l’improvvisa scomparsa del padre. Dopo essere uscito per comprare un pacchetto di sigarette, l’uomo non fa più ritorno, lasciando la madre dello scrittore, il fratello e il piccolo King che aveva due anni, in una grave indigenza economica. Ciononostante, sua madre non si perde d’animo e accetta una serie di mansioni umili per riuscire a crescere i due bambini. A causa del lavoro, la donna è costretta spesso a lasciare i figli soli ed è in questo momento che una prima scintilla si accende nel futuro scrittore: infatti, i lunghi pomeriggi trascorsi a casa sono un’occasione preziosa per Stephen King per fare incetta di libri e alimentare la sua immaginazione. Due congiunture del caso fanno sì che il giovane scrittore possa investire più tempo del previsto nella lettura: da un lato, il ritrovamento di vecchi romanzi horror e fantasy gelosamente custoditi dal padre nella vecchia soffitta della casa d’infanzia, e dall’altro una brutta tonsillite, che gli preclude per diversi mesi la possibilità di andare a scuola. Stephen King diventerà uno dei più grandi scrittori di horror.
Nonostante “Il corpo” non appartenga al genere letterario che prediligo, l’ho letto con curiosità, anche se la lettura non è sempre stata molto scorrevole. La parte che mi ha coinvolto di più è stata quella in cui i ragazzi raccontano le loro fragilità. Trovo che la bravura dell’autore nel descrivere in modo autentico la condizione di sofferenza in cui vivono i protagonisti, rendendoli molto reali e veritieri, permetta a ogni lettore di immedesimarsi nel dolore altrui. Trovo inquietante la descrizione del ritrovamento del cadavere, forse perché non amo molto questo genere, e questa scena e descritta in modo dettagliato. I colori, gli insetti e le condizioni atmosferiche rendono lo scenario drammatico e angosciante. Anche se si tratta di un horror, il libro offre molti spunti di riflessione. Invito chi non ama questo genere a leggerlo senza pregiudizi, perché ogni libro, oltre a trasmettere le emozioni proprie di quel genere, offre sempre altri spunti di riflessione.