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“La peste” è un romanzo di Albert Camus, scrittore francese nato nel 1913 a Drean. Caratterizzato dallo studio dei turbamenti dell’animo umano nell’approcciarsi all’idea di esistenza, ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1957.
Tra le sue opere più importanti troviamo “La peste”, la cui storia è ambientata in una città algerina di nome Orano intorno agli anni 40. Orano è una città molto intensa, dove c’è un continuo affluire di persone. Tuttavia, una enorme invasione di topi morti mette tutta la città in allerta. Il racconto è narrato in terza persona e segue le azioni del medico Rieux, il quale verrà successivamente accompagnato da Tarrou. Dopo qualche giorno dall’inizio delle morti dei topi, anche le persone iniziano a morire e la città viene chiu8sa con un cordone sanitario. Col passare del tempo i morti aumentano, tra cure non funzionanti e tentativi di vivere una vita normale, fino a che lo stesso Rieux non riesce a trovare un siero efficace.
L’opera, ai giorni nostri attuale più che mai, analizza splendidamente le reazioni delle persone nei confronti di una epidemia, partendo da coloro che riuscivano a guadagnarcisi sopra fino ad arrivare a coloro che continuavano ad andare a teatro nonostante tutto ciò che stava succedendo. Le situazioni che avvengono all’interno del libro fanno riflettere sull’impotenza dell’uomo nei confronti della natura e sulla impossibilitai battere definitivamente il male. “La peste” è quindi un romanzo molto riflessivo e intrigante, capace di prevedere i comportamenti umani allo scontrarsi con il male.