La Peste è un romanzo dello scrittore franco-algerino Albert Camus, nato nel 1913 in Algeria, dopo aver lavorato come attore e giornalista si afferma nel 1942 con il romanzo Lo straniero e con il saggio il mito di Sisifo. Il picco della sua popolarità avviene dopo il 1947 con la pubblicazione del libro La peste. Nel 1957 ottiene il Premio Nobel per la letteratura per aver saputo esprimere “i problemi che oggi si impongono alla coscienza umana”. Altre sue opere importanti sono: Il dritto e il rovescio, Caligola, I demoni, La caduta, L’uomo in rivolta, Il primo uomo, Taccuini 1935-959, Questa lotta vi riguarda, L’estate e altri saggi solari e Conferenze e discorsi (1937-1958).
Il racconto si apre con la descrizione di Orano, una piccola cittadina sulle coste dell’Algeria intorno anni Quaranta e delle monotone abitudini dei suoi abitanti. Abitudini ben presto stroncate dall’arrivo di una misteriosa malattia subito identificata dal protagonista, il dottor Bernard Rieux, come un morbo di peste. La monotonia di Orano però non sembra vacillare di fronte alla crescita delle vittime e dei contagi, gli abitanti infatti inizialmente non temono il morbo in sé ma la conseguenza che quest’ultimo potrebbe avere sulle loro vite. La loro paura ben presto si concretizzerà e lascerà posto a diverse emozioni: la nostalgia dei cari rimasti bloccati fuori città, la speranza dei fedeli dopo l’allusivo discorso di Padre Paneloux o la tenacia di chi non vuole piegarsi alla malattia. Il libro letto oggi appare incredibilmente attuale e non perché stiamo vivendo anche noi in prima persona una pandemia e le parole come “quarantena” e “coprifuoco” risuonano nelle nostre orecchie in modo anche troppo famigliare. Camus, prendendo la focalizzazione dei vari personaggi, descrive minuziosamente dettaglio per dettaglio l’evolversi delle vicende e il propagarsi del contagio. Il libro rappresenta inoltre una contrapposizione ancora molto viva oggi, quella tra la scienza e la chiesa, incarnati rispettivamente alla perfezione la dottor Rieux e padre Paneloux. Il loro continuo dibattito nel corso di tutto il libro rappresenta infatti una dibattito umano che incrocia la Bibbia con i pensieri moderni per cercare di capire se il presentarsi di una malattia in un certo periodo storico ad un certo gruppo di persone è determinato o meno da un volere divino, o alla manifestazione del destino o ancora dal caso.