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Il viaggio che ha cambiato la fine della nostra infanzia
‘Il Corpo’ è un racconto di Stephen King ambientato negli anni ‘60 a Castle Rock, nel Maine. Il libro narra la storia di quattro dodicenni: Gordie, Chris, Vern e Teddy. Venuti a conoscenza del ritrovamento del corpo di un loro coetaneo scomparso, Ray Brower, decidono di intraprendere un viaggio per andare a vedere il corpo del ragazzo. Durante il viaggio, i ragazzi affrontano varie sfide e pericoli: l’incontro con un cane “pericoloso”, l’attraversamento di un ponte ferroviario e l’attacco di sanguisughe. Alla fine i ragazzi trovano il cadavere, ma devono scontrarsi con una “gang” di ragazzi più grandi. Chris, con sangue freddo, difende il suo gruppo. Dopo le diverse avventure e il ritrovamento del corpo, i ragazzi tornano a casa, provati dall’esperienza che ha segnato la fine della loro infanzia. Il Corpo è un racconto che parla di amicizia, della perdita dell’innocenza e del passaggio all’età adulta. Si concentra, inoltre, su paure reali e quotidiane che, durante la lettura, hanno creato in me molta angoscia e ansia. La narrazione è arricchita da momenti di nostalgia, rendendo il racconto intenso e memorabile.
I morsi dell’amore
‘L’amore ha i denti; denti che mordono; ferite che non si chiudono. Nessuna parola, nessuna combinazione di parole, può richiudere i morsi dell’amore. È l’esatto contrario, anzi: sta qui l’ironia. Se le ferite si asciugano, le parole muoiono con loro. Fidatevi di me. Mi sono fatto una vita con le parole, e so che è così’.
Ho scelto questa frase perché descrive la vera faccia dell’amore e non lo descrive come un qualcosa di dolce e rassicurante, ma come una realtà cruda che lascia segni profondi e indelebili