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<<Ma non vide nessun letterato, sostiene. […] non devono avere molta voglia di andare in giro, con i tempi che corrono. Pereira sentì una certa malinconia, sostiene, pensando a quella frase. Capì che erano soli. >>
Tabucchi nell’opera “Sostiene Pereira” colloca il racconto nel Portogallo del 1930, un Paese sotto una rigida dittatura in cui la libertà di espressione è un felice ricordo e la censura è una dolorosa realtà. Pereira incarna l’uomo che sotto una dittatura repressiva, vedendo negata la propria libertà di pensiero, dimentica la possibilità di osservare il mondo con senso critico. Come afferma lo storico latino Tacito sul dispotismo di Domiziano, la mente dell’uomo a cui si impedisce di parlare, finisce per assopirsi, l’uomo scivola in un intorpidimento, un pigro ozio. L’anima critica di Pereira, tuttavia, verrà risvegliata dall’incontro con una giovane coppia, ancora immune all’incantesimo anestetizzante della dittatura portoghese. <<Quel ragazzo ha in testa la politica e ogni necrologio lo fa con una visione politica […] Il fatto è che mi è venuto un dubbio: e se quei due ragazzi avessero ragione?>>.
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