1940, un epidemia coglie di sorpresa la città di città di Orano. Le autorità aspettano a chiudere la città, e quando ormai la malattia si è dilagata, decidono di isolare la città. Nessuno può più entrare o uscire, c’è il coprifuoco dopo le 23.00, nessuno sa che cosa stia succedendo. Inizialmente la città cerca di reagire, cerca delle risposte, si cerca nella religione, nella medicina e nella scienza, ma la risposta non arriva. Il dottor. Riuex, cerca in tutti i modi di salvare le persone, ma non vi riesce, muoiono anziani, donne e bambini, e la colpa è di Dio, ‘Perché Dio? perché fai tutto questo? perché far soffrire un essere innocente?’. Ogni scelta personale ha la sua ripercussione sull’intera razza umana, e in gioco ci sono anche i sentimenti: il dolore, la sofferenza, la fede, la speranza, la delusione. E’ un’opera che riassume la vita di ogni uomo, la sua ricerca continua di qualcosa che lo soddisfi e colmi quel vuoto che possiede dalla nascita, la ricerca della fine di tutte le sofferenze, le sue emozioni e come reagisce nel peggiore dei casi, e proprio per questo a me pare durante i flagelli, nell’uomo ci sono più cose da disprezzare che da ammirare.