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“Sostiene Pereira” è un romanzo di Antonio Tabucchi che narra della progressiva presa di coscienza di un giornalista, un intellettuale portoghese, durante la dittatura salazarista in Portogallo. Nel 1938 Pereira lavora per il giornale “Lisboa”, si occupa della pagina culturale e traduce testi dal francese. Dopo aver perso la moglie, si è chiuso in sé stesso, si è rifugiato nella Letteratura, ha perso interesse per il mondo, sembra più interessato alla morte che alla vita. A seguito dell’incontro con Monteiro Rossi, Pereira riscopre la sua coscienza: pubblica un discorso allusivo sulla guerra franco-prussiana, aiuta e copre il suo giovane collaboratore che cerca di contrastare il regime. Un giorno, la polizia politica portoghese fa irruzione nel suo appartamento e uccide Monteiro Rossi. Pereira, sconvolto ma risoluto, scrive un feroce articolo contro la dittatura, lo fa pubblicare e fugge in Francia.
Il romanzo di Tabucchi solleva un importante interrogativo: quale deve essere il ruolo dell’intellettuale?
Nel corso dei secoli tale ruolo è cambiato radicalmente, ma è sempre rimasto di fondamentale importanza, poiché gli intellettuali hanno permesso la nascita della coscienza sociale, riuscendo a sensibilizzare, porre problemi, denunciare abusi, contribuendo ad una vera e propria evoluzione socio-culturale e politica. Con il loro pensiero indocile, spesso ribelle, hanno contribuito a minare le fondamenta di monarchie assolute, regimi, totalitarismi e a fondare le democrazie, le Costituzioni moderne. Oggi la voce degli intellettuali sembra essersi affievolita, con l’avvento dell’informazione e dei blog online si è diffusa la convinzione che il ruolo dell’intellettuale non sia più necessario nella società, che basti un click per conoscere e capire ogni cosa. Ma non è così, come anche Tabucchi suggerisce col suo romanzo, la società contemporanea ha un disperato bisogno di intellettuali, di critici, di voci autorevoli e significative. Gli Scrittori, i giornalisti, i filosofi, attraverso le loro opinioni e riflessioni, spesso non conformi alla mentalità dominante e capaci di smascherare le “fake news” dilaganti, contribuiscono a diffondere e ad arricchire il pensiero critico, a risvegliare le coscienze sopite. In questo periodo storico è più che mai necessario ascoltare voci autorevoli capaci di approfondire, spiegare e illuminare la complessità del mondo attuale, capaci di difendere i valori della pace e della democrazia. E c’è anche un altro aspetto da considerare: se ognuno di noi riuscisse a ascoltare e confrontarsi più spesso con scrittori, artisti e giornalisti, con tutti coloro che dimostrano profondità di pensiero e idee coraggiose, forse potrebbe scoprire e conoscere meglio alcune parti di se stesso.