Il protagonista del libro “l’isola di Arturo” di Elsa Morante è un ragazzo, il quale durante la sua infanzia non ha mai ricevuto gesti d’amore. La madre, infatti, è morta durante il parto, mentre il padre è sempre stato freddo nei confronti del figlio. L’unica persona che gli dimostra affetto da bambino è Silvestro, il suo balio, che però dovrà andarsene a seguito della chiamata alle armi. Quindi Arturo associa le prime esperienze riguardanti l’amore a Nunziata, seconda moglie del padre, che inizialmente disprezza, sia perché gli ruba il poco tempo a disposizione con il padre e sia perché il ragazzo era stato cresciuto con l’idea che tutte le donne fossero brutte e non degne della sua gentilezza. Ma dopo il disprezzo iniziale Arturo inizia a provare emozioni contrastanti. La matrigna sarà, infatti, la prima persona con cui riuscirà a confidarsi, raccontandole tutte le sue passioni senza però spiegarsi per quale motivo fosse riuscito ad esternare i suoi pensieri a una donna. Arturo, quindi, non capisce subito ciò che prova e si sente confuso, ma anche e soprattutto arrabbiato per i sentimenti che lo turbano, così nuovi per lui. Riuscirà a capire che ciò che prova è amore solo dopo la nascita del fratellino, al quale la matrigna inizierà a dare tutte le sue attenzioni. Vedendo l’affetto che una madre può dare al figlio, Artuto si sente sempre peggio, forse rendendosi conto di cosa ha perduto nell’infanzia, fino a quando non decide di fingere il suicidio per attirare su di sé le attenzioni di Nunziata. Questo gesto ottiene dapprima un risultato positivo, perché la ragazza si prende cura di lui, ma Arturo le ruba un bacio che segnerà la fine del loro rapporto: Nunziata, terrorizzata dalle implicazioni morali del gesto lo allontana bruscamente, e Arturo vede, per l’ennesima volta, una persona che ama allontanarsi da lui. Arturo soffre quindi doppiamente: per lui, infatti, è tutto così nuovo, si sente confuso a causa dei sentimenti che la presenza della ragazza aveva suscitato e a questo si aggiunge il violento rifiuto di colei di cui crede di essere innamorato. A questo punto Arturo decide di odiare l’amata e proverà a farla ingelosire intraprendendo una relazione con Assunta, un’amica di lei. Questa mossa inizialmente sembra funzionare, fino a quando Arturo scopre che Assunta lo tradisce con altri uomini provocandogli un’ennesima delusione. Allora prova a tornare nuovamente dalla matrigna esternando con più chiarezza i suoi sentimenti ma viene ancora rifiutato.
Si può quindi dire che Arturo avrà un rapporto difficile e malato con l’amore, forse perché le esperienze infantili l’avevano segnato. Lui pensava, infatti, che l’amore dovesse essere un sentimento puro e che portasse solo gioia, ma in realtà il suo rapporto con questa emozione sarà tutto il contrario, pieno di sofferenze e delusioni, perché le persone con le quali si rapporta non reagiscono come lui s’immagina e perché lui non ha imparato come agire. Anzi: secondo me Arturo in entrambi i casi (sia nei confronti di Assunta che Nunziata) non ha mai provato vero amore, solo è rimasto sospeso nell’incapacità di riuscire a spiegare il sentimento che provava verso le due donne, figure per lui sconosciute e che nelle storie del padre venivano descritte come persone da disprezzare.