Nome Scuola
Città Scuola
24 aprile 2025, Bologna
Caro Gordie,
ti scrivo perché ho appena finito di leggere la tua storia, raccontata nel libro “Il corpo” di Stephen King, e vorrei parlartene.
La vostra avventura, nell’estate degli anni ’60 a Castle Rock, è iniziata quando Vern aveva sentito per caso che un ragazzo scomparso era stato trovato morto lungo i binari e avete deciso di andare a cercarlo per diventare famosi. Durante il viaggio, avete affrontato alcuni pericoli, come ad esempio un cane feroce, ma soprattutto avete cominciato a parlare tra voi in modo più profondo confidandovi i vostri sogni e desideri. Alla fine, quando avete trovato il corpo e scacciato dei bulli con una pistola, avete deciso di non dire nulla alla polizia perché non volevate diventare famosi in questo modo. Poi le vostre vite si sono separate: Chris è diventato avvocato ma è stato ucciso, Teddy e Vern hanno seguito strade più semplici, mentre tu sei riuscito a realizzare il tuo sogno e diventare scrittore.
Quello che mi è piaciuto di più è stato il legame che hai con Chris perché molto profondo e vero. Infatti un episodio che mi ha particolarmente colpito riguarda un discorso tra voi, mentre vi stavate dirigendo alla scoperta del corpo, nel quale Chris ti diceva di credere in te stesso e di continuare a scrivere perché sei dotato di un enorme talento che non doveva essere sprecato.
Se devo dirti cosa mi è piaciuto di meno, penso al modo in cui gli adulti vi hanno trattato: in certi momenti sembrava che nessuno di loro volesse ascoltarvi o capirvi, oltre agli episodi di violenza, come è successo a Chris, dove i genitori mi sono sembrati molto duri, insensibili e cattivi.
Il libro mi è piaciuto molto perché riesce a far riflettere su temi profondi che riguardano tutti, come quello dell’amicizia che, secondo me, è l’elemento principale del romanzo; infatti tu, Gordie, ne sei un esempio, in quanto con il tuo racconto si può capire che certi legami anche se finiscono o si perdono con il tempo, saranno ricordati per sempre.
Cordiali saluti e tanto affetto,
Giulia Raimondi