Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Caro Gordie, la tua storia resta nel cuore


Matteo Lutti

istituto tecnico Gaetano Salvemini - Casalecchio di Reno

Nome Scuola

istituto tecnico Gaetano Salvemini

Città Scuola

Casalecchio di Reno

Bologna, 28 aprile 2025

Caro Gordie,
ti scrivo perché ho letto la tua storia nel libro “Il corpo” di Stephen King e mi ha colpito davvero tanto. Tu e i tuoi amici decidete di partire per cercare il corpo di un ragazzo scomparso, ma il vostro viaggio diventa qualcosa di molto più profondo: un’esperienza che vi fa crescere, cambiare e capire meglio voi stessi e la vostra vita.
Quello che mi è piaciuto di più è l’amicizia tra te, Chris, Teddy e Vern. Siete ragazzi diversi, con problemi familiari e caratteri particolari, ma insieme siete uniti e forti. La vostra amicizia sembra vera, sincera, e mi ha fatto riflettere molto. Mi è piaciuto in particolare il tuo rapporto con Chris: lui è un ragazzo intelligente, ma spesso giudicato male dagli altri, e tu sei uno dei pochi che lo capisce e lo sostiene. La scena in cui ti parla del suo sogno di cambiare vita mi è sembrata molto profonda e triste allo stesso tempo.
Ci sono però anche delle parti che mi sono piaciute meno. Alcuni momenti rallentano un po’ la lettura, come ad esempio i racconti che tu scrivi e che vengono inseriti nella storia. Ho capito che sono importanti per farci vedere il tuo talento e la tua voglia di diventare scrittore, ma secondo me interrompono un po’ il ritmo del racconto. Inoltre, avrei voluto sapere di più su cosa è successo a voi quattro dopo quel viaggio, perché alla fine si capisce che vi siete un po’ persi di vista, e questo mi ha lasciato un senso di tristezza.
In generale però il libro mi è piaciuto molto. Mi ha fatto riflettere su temi importanti come l’amicizia, il passare del tempo e la fine dell’infanzia. È una storia che resta nel cuore, perché parla di cose vere, che tutti viviamo prima o poi. Grazie a te e ai tuoi amici per aver condiviso con me questo pezzo di vita così intenso.
Un caro saluto,
Matteo Lutti

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