Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Caro Chris, ti scrivo: lettera al cuore di un personaggio


Antonio Barbiero, Sara Notaro

Liceo P.S. Mancini - Avellino

Nome Scuola

Liceo P.S. Mancini

Città Scuola

Avellino

Caro Chris,

ci sono personaggi che, una volta chiuso il libro, ti restano dentro. Tu sei uno di quelli. Non solo per quello che hai fatto, ma per quello che sei riuscito a essere, nonostante tutto. O forse proprio per questo.

Mentre leggevo Il corpo, non potevo fare a meno di ammirarti. Tu eri quello che tutti giudicavano in anticipo, “uno dei Chambers”, figlio di un destino già scritto. Ma tu, Chris, eri anche quello che cercava disperatamente di scrivere una storia diversa per sé. Ed è questo che mi ha colpito più di tutto: il tuo coraggio di sognare quando nessuno intorno a te ci credeva davvero. Ti sei mai chiesto quanto avrebbe potuto cambiare la tua vita se fossi nato in un’altra famiglia? O se solo qualcuno ti avesse detto, con convinzione, che avevi valore, che meritavi di essere ascoltato e rispettato? Forse è per questo che Gordie ti voleva così bene: perché vedeva in te quello che tu stesso faticavi a vedere. Se fossi stato al tuo posto, avrei ceduto all’odio. Ma tu no. Tu hai scelto la lealtà, l’amicizia, la protezione. Hai difeso Gordie, non solo dai pugni di Ace, ma dalla solitudine e dall’abbandono. Sei stato, per lui e per gli altri, una guida silenziosa. Non un leader imposto, ma uno naturale, fatto di cuore e istinto.

E poi, quella tua frase — “Sii buono, lo meriti” — me la porto dietro da quando l’ho letta. È semplice, ma potente. È come se dentro di te, malgrado tutto, ci fosse una luce che non si è mai spenta. E forse è proprio per questo che fa così male sapere com’è andata a finire per te. Hai avuto un finale ingiusto, Chris. Ma non sei stato dimenticato. Perché ci hai insegnato che non siamo le nostre origini, che possiamo lottare contro quello che il mondo ha deciso per noi. E anche se a volte si perde, l’importante è avere il coraggio di provarci. Ti ringrazio per questo. Per avermi fatto riflettere, per avermi commosso. E ti saluto con la consapevolezza che, da qualche parte, ci sarà sempre un ragazzino che cammina lungo i binari, sognando un futuro diverso. E dentro di lui ci sarai tu.

Un abbraccio,

un lettore che avrebbe voluto conoscerti davvero

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