“Assurdo pensare di dover proteggere le donne dai trans, considerati predatori sessuali”, così si apre l’incontro “Ossessione Gender” di venerdì 3 ottobre, ad Internazionale a Ferrara.
I protagonisti dell’incontro sono Martina Avanza, sociologa italiana specialista di genere e politica, e Massimo Prearo, scienziato politico specializzato negli studi del movimento LGBTQ+.
I due hanno dialogato con Barbara De Micheli, esperta di gender equality.
Durante l’evento è stato spiegato come, nonostante siano stati fatti molti passi avanti dalle donne tramite i movimenti femministi, queste siano ancora soggette a varie discriminazioni imposte, in alcuni casi, persino da altre donne. Ne è un esempio la volontà di Giorgia Meloni, che, pur essendo donna, preferisce definirsi “IL presidente” e non “LA presidente”, poiché ci tiene a puntualizzare che il suo è un ruolo maschile.
Avanza e Prearo hanno sostenuto la loro tesi facendo riferimento alla legge n.194, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), che consente, su richiesta della donna, la procedura entro i primi 90 giorni di gestazione. Di fatto, questa legge è sottoposta alla strumentalizzazione da parte dello Stato, che tende a spingere le donne a non abortire, rigirando le parole del decreto a favore della loro ideologia.
Citando il discorso di Prearo: “Meloni, rispondendo ad una domanda sull’aborto durante una conferenza stampa nel 2022, afferma che non è suo obiettivo abrogare la legge n.194, ma promuovere il diritto di non abortire”.
Si è fatto inoltre riferimento alla parola “gender”: concetto per cui ci si identifica rispetto a uno spettro di identità sessuale, a prescindere dal sesso biologico che è determinato dalle caratteristiche fisiologiche.
Nel 1995 a Pechino, l’ONU ha tenuto una conferenza per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne in tutto il mondo, ma il Vaticano ha affermato che il genere non coincidesse con il sesso, credendo che i soli ruoli dell’uomo e della donna fossero quelli tradizionali del patriarcato.
Per la Chiesa conservatrice, quindi, il vero problema della nostra società sta nell'”ideologia gender” e nelle associazioni transgender che, insinuerebbero nella testa delle persone, in particolare dei bambini, un sentimento di inadeguatezza verso il proprio genere di nascita.
L’incontro si è concluso con un messaggio accorato di Martina Avanza, che ha promosso l’importanza di educare all’accettazione e al rispetto reciproco, nonostante le differenze, per raggiungere una società pacifica.