“Noi soffriamo perchè amiamo” questa la verità che ci ha regalato Daniele Mencarelli nella sua intervista con la Direzione Futura giovedì 23 gennaio nella prima giornata del festival Mi prendo il mondo di Parma.
Lo abbiamo accolto con gli occhi pieni di emozione: ci chiede chi siamo, cosa studiamo, chi vorremmo diventare e qualcuna di noi fa autografare con le mani tremanti la sua copia di “Tutto chiede salvezza” anche se il libro di cui parleremo è un altro ma i titoli che entrano nel cuore non hanno data di scadenza.
Quando ci accomodiamo sulle poltroncine rosse sentiamo l’importanza di quel momento, è il primo incontro diretto dalla Direzione Futura ed è un onore condividere questo momento con un autore che tante volte, senza conoscerci, ha dato voce alle nostre fragilità nelle pagine dei suoi romanzi.
Appena Mencarelli inizia a raccontarsi vediamo gli sguardi degli studenti e delle studentesse in platea accendersi di interesse, impossibile non sentire le sue risposte risuonare con il presente e con i nostri vissuti.
Daniele Mencarelli racconta di essere stato un adolescente “disperatamente vitale” e questa sua natura lo ha portato ad attraversare tanti mondi diversi, ha conosciuto la sofferenza ma dice di essere stato fortunato perchè tutto quello che ha provato l’ha scelto lui stesso.
“L’uomo nasce per essere franto, per andare in frantumi e ricostruirsi ogni giorno” le parole di Mencarelli sono una boccata d’aria fresca in questa società che ci dice che dobbiamo essere sempre perfetti a tutti i costi e sentiamo i cuori dei ragazzi e delle ragazze di fronte a noi alleggerirsi.
Facciamo fatica a riprendere la parola per andare avanti con le nostre domande perchè sentiamo la potenza di ciò che ci sta rivelando l’autore che la fragilità non è un difetto ma una caratteristica dell’essere umano, che l’amore è il grande dono della sofferenza e che l’unica vera nemica è la paura.
Il suo ultimo libro “Brucia l’origine” è dedicato ai sommersi, pensavamo fosse una metafora per i personaggi del libro che restano bloccati in un’eterna adolescenza, dimenticati dalla vita che va avanti, invece avremmo dovuto aspettarci dall’autore, che si fa carico di raccontare il presente, una risposta più concreta che ci lascia senza parole.
“I sommersi sono tutti i corpi che sono sul fondo del mediterraneo e che non vengono reclamati da nessuno” il silenzio intorno a noi è vivo della consapevolezza che porta questa scoperta, i nostri cuori ora sono macigni.
Restituire in poche righe ciò che è stato questo incontro è difficilissimo.
Daniele Mencarelli ci ha aperto il cuore, ci ha letto dentro e l’ha rimesso in ordine.