Al Salone del libro 2023, durante la mattina del 21 maggio, si è tenuta la conferenza di Domenico Starnone all’interno della Sala blu .
Lo scrittore ha presentato il suo nuovo libro “L’umanità è un tirocinio”, Einaudi.
L’oggetto principale della discussione era la lingua.
La passione per la scrittura in Domenico Starnone è nata già all’età di 13 anni. Essendo però cresciuto in un contesto in cui l’unica lingua parlata era il dialetto, all’inizio del suo percorso di scrittore si è trovato a fare i conti con il problema di quale “impasto linguistico” utilizzare e quale scegliere.
Secondo lo scrittore, infatti, esistono tre tipi di italiano: il primo corrisponde a quello della scuola, una lingua, per chi ha sempre parlato il dialetto come lui, difficile e spesso non utilizzata al di fuori del contesto scolastico; in secondo luogo l’italiano dei libri, più precisamente quello delle traduzione, un italiano “elegante e superbo”, che però può risultare difficile alla comprensione; per ultimo lo stadio linguistico del cinema, la lingua che da sempre fa da modello. L’idioma che lui utilizza nei libri è l’insieme di tutte queste lingue .
Domenico Starnone conclude dando un consiglio a tutti gli aspiranti scrittori: “ Non si scrive subito : bisogna prima trovare se stessi e conoscersi”