Laboratorio, Un libro tante scuole

Lisbona sfavillava


Marco De Bernardo 4C

IIS Marie Curie-Carlo Levi - Collegno

“Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d’estate. Una magnifica giornata d’estate, e Lisbona sfavillava.”

Queste sono le prime parole di Antonio Tabucchi, autore del libro “Sostiene Pereira” pubblicato per la prima volta nel 1994 da Feltrinelli, vincitore del premio Campiello e il premio Viareggio.

Nelle prime 2 righe sono riassunte in maniera straordinaria più di cento pagine di un libro che forse alla prima lettura può risultare molto piatto ma rileggendolo e lavorandoci su nasconde diversi significati ed interpretazioni.

Pereira è un giornalista che si occupa della pagina culturale del più importante giornale della città, il “Lisboa”, è vedovo, ha problemi di cuore, ama le limonate molto zuccherate e riflette sulla morte.

All’apparenza un personaggio quindi molto piatto e triste, con evidenti problemi relazionali con il passato e con grandi rimpianti.

Il libro è ambientato durante la dittatura di Salazar e la guerra civile spagnola, poco prima della Seconda Guerra Mondiale in cui gli Stati europei, prevedendo ciò che stava per accadere si preparavano al conflitto.

Una persona però gli sconvolgerà la vita, e quella Tabucchi già la introduce nella prima frase, rappresentata dal pronome personale enclitico “lo”: è Monteiro Rossi, giovane di origine italiana che si mette spesso nei guai con il cugino e con l’amante Marta con cui condivide la lotta contro il regime Salazariano e il sostegno ai Repubblicani nella guerra civile spagnola.

Monteiro per Pereira sarà quasi come il figlio che non ha mai avuto, durante tutto il romanzo è consapevole che si dovrebbe liberare di lui ma non ci riesce, lo aiuta a rifugiarsi dalla polizia e gli dà dei soldi in cambio di lavoretti giornalistici che è costretto ad accantonare. Piano piano però, la figura del ragazzo italiano e della sua compagna, lo convincerà a smettere di vivere nella mediocrità e nel silenzio, ma di denunciare ciò che stava succedendo tra le strade di Lisbona grazie alle decisioni del regime.

È qui finalmente che Pereira riesce a cambiare atteggiamento, ma sarebbe sbagliato affermare che sia successo da un momento all’altro: infatti quello del protagonista è un processo lento ma continuo in tutto il romanzo che poi sfocia nella sua presa definitiva di posizione e il suo trasferimento in Francia.

 

 

 

 

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