Cronache, Internazionale Ferrara 2022

Le città (in)visibili


Adele Guandalini, Elia Gianella


La XVI edizione del Festival di Internazionale  è stata aperta dall’incontro “Le città (In) visibili”. Moderato da Federico Taddia, conduttore radiofonico e giornalista, con gli ospiti Lorenza Baroncelli, architetta e urbanista, Eugenio Cesaro, cantautore torinese, Antonio Parenti, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Nell’incontro si è parlato di città, elencando le problematiche e proponendo soluzioni, per rendere questi luoghi più ecosostenibili e sicuri. All’evento hanno partecipato anche i ragazzi del Liceo “Ariosto” e del Liceo “Dosso Dossi”, che hanno esposto i loro modelli di città ideale attraverso presentazioni e video.

L’architetta Baroncelli ha evidenziato come la città non sia fatta solo di palazzi, ma anche di valori, persone e modi di vivere. Secondo lei le principali difficoltà sono due: la gestione della città e la rapidità con cui le città cambiano. Infatti, la prima riguarda il rapporto tra politica e trasformazione del territorio, ad esempio cinque anni, la durata della carica di un sindaco, non è abbastanza per attivare e concludere un piano di rinnovamento della città. La seconda, invece, fa riferimento a tutti gli ostacoli da superare, come ad esempio le diverse crisi, verificatesi spesso negli anni, da quella climatica fino a quella energetica.

Eugenio Cesaro ha iniziato dicendo che per lui la città è sempre stata una casa, dal momento che ha iniziato a suonare per le vie di Torino: “il contenitore cambia il contenuto”. Con questa frase Eugenio esprime l’influenza che ha il contesto sulla persona, e nel suo caso sulla musica. Dice che per dar vita a una città ideale, c’è bisogno che le varie specializzazioni entrino in contatto.

Antonio Parenti ha parlato di come l’Europa ha bisogno della creatività dei giovani per superare gli ostacoli. Serve che i giovani partecipino alla collettività, per condividere idee che possano essere utili al rivoluzionamento delle città.

Come chiusura dell’incontro Eugenio ha suonato e cantato canzoni del suo gruppo, gli “Eugenio in Via Di Gioia”, inerenti ai temi affrontati durante l’incontro.

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