Cronache, Salone del libro 2021

Le “biglie rotte” della società raccontate da Giulia Caminito


Rachele Lazzari e Giulia Cudemo, Liceo Alfieri Torino


In questo penultimo pomeriggio del Salone Internazionale del Libro, è stata ospitata la vincitrice del Premio Campiello 2021, Giulia Caminito, che, intervistata da Simonetta Sciandivasci, ha parlato del suo ultimo libro L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), con il quale ha ottenuto il prestigioso premio. 

È un romanzo diverso dai suoi due più famosi, La grande A, testo d’esordio, e Un giorno verrà, entrambi classificati dalla critica sotto la definizione di romanzi storici. Questo tipo di categorizzazione, però, ha iniziato a starle stretta e per questo Giulia Caminito ha deciso di uscire da un percorso che sembrava già avviato e si è cimentata in un altro genere, anche per dimostrare a sé stessa di saper fare qualcosa di diverso

La narrazione è ambientata in un periodo storico che lei ha vissuto in prima persona: si tratta dei primi anni del Duemila, anni in cui l’ascensore sociale si è bloccato e coloro che vivevano in uno stato di povertà erano visibili e presi di mira. Nel suo romanzo, l’autrice racconta proprio di questa povertà che non lascia la possibilità di un riscatto, attraverso la vicenda di Gaia e di sua madre Antonia. 

La Caminito definisce la sua protagonista lontana da lei caratterialmente, pur inserendola in un ambiente vicino alle sue vicende autobiografiche: Gaia, che non ha niente, frequenta un liceo “per ricchi”, dove è schernita per la sua condizione economica. La ragazza però non si preoccupa mai di risultare sgradevole e risponde sempre alle offese a lei rivolte, essendo consapevole che essere remissiva non le servirà a riscattarsi.  

Le reazioni della protagonista, dopo un certo punto del romanzo, sono appositamente rese discutibili dall’autrice, che vuole provocare risposte nei lettori che non siano solo accomodanti. Il pubblico si è così diviso: da una parte chi l’ha odiata, per le sue esagerazioni e lo schieramento con il personaggio di Antonia, stoica nella sua condizione, e dall’altra chi l’ha amata, anche a causa della sua reiterata sfortuna.  

Proprio Gaia definisce come “biglie rotte” sé stessa, la sua famiglia e tutte le persone nelle sue stesse circostanze. È una realtà ancora molto attuale, sebbene celata sotto i prodotti a basso prezzo che permettono alle persone indigenti di non sembrare tali. 

Viviamo ancora in una società che ti dà la possibilità di apparire al passo con le mode, senza però fornire i mezzi per riscattarsi.

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