13 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

La rinascita di una mente colonizzata


Giada Foschi

Liceo Classico Statale Vittorio Alfieri - Torino

“Chi nasconde le radici è perchè ha paura dei frutti”

Nogaye Ndiaye, autrice di “Fortunatamente nera”, accompagnata dai ragazzi del gruppo di lettura Ali di carta, racconta  la sua rinascita e la sua storia.

Nasce in provincia di Milano da genitori senegalesi, fin da piccola rifiuta le sue origini al punto da cambiare il suo nome in Noghina per sentirsi maggiormente accettata. 

La scoperta di sé ha inizio all’età di ventisei anni, con il ritrovamento di una poesia scritta durante la pubertà, legge solo dolore e rifiuto. Così intraprende il suo viaggio verso la sua vera essenza e la scoperta della sua terra d’origine. In Senegal ciò che le fa aprire realmente gli occhi e diventare cosciente di essere vittima del razzismo interiorizzato è un canto: “Ndiaye è tornata”. Inizialmente sente solo il suo nome senza capire il significato di questa liturgia, in quanto non ha mai voluto imparare il Wolof (dialetto del Senegal).

Un punto fondamentale su cui si sofferma la scrittrice è la paura dello straniero: secondo lei il cosiddetto razzismo al contrario non esiste, poichè il razzismo ha una portata globale, mentre la xenofobia è solo localizzata.  

Dopotutto non si può conoscere la storia del leone se si ascolta solo quella del cacciatore.

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