“Il resto è del lago“. Anche se è una delle ultime frasi che l’autore ci ha concesso
nel ricordo di una giornata di pesca col nonno, è quella che ha dato a tutti la possibilità di capire al meglio il romanzo “La Notte Dei Cervi Volanti“.
Giuseppe Festa è nato e cresciuto a Milano città, così ha avuto poche occasioni di entrare in contatto con la natura. Da piccolo non ha mai avuto intenzione di scrivere, anzi, non era interessato a scrittura e lettura. È stato grazie alla maestra Patrizia, sua insegnante delle elementari, che ha scoperto questa sua grande passione. Negli anni dell’adolescenza, l’autore ha avuto un’esperienza di volontariato che gli ha cambiato la vita per il meglio, indirizzandolo alla scrittura, di libri e canzoni, per salvaguardare il pianeta.
Lo scrittore ha voluto trattare un argomento che interessa molti ragazzi, ovvero l’assenza di tecnologia. La scrittura di questo libro, ci dice, è iniziata in
concomitanza allo scoppio della guerra in Ucraina, durante la quale venivano e vengono ancora oggi bombardate centrali elettriche, facendo così restare i cittadini senza energia. Nel corso della storia, infatti, Alba e Yulia, due sorelle, provano a scappare dalla città bombardata verso la casa in campagna dei nonni, facendo però un percorso che non dà la possibilità di avere cibo, acqua e tecnologia a portata di mano. Solo grazie a un gruppo di ragazzi abituati alla vita nel bosco riescono ad arrivare sane e salve alla loro destinazione.
L’autore è arrivato dov’è adesso nonostante litigi col padre, che voleva diventasse un ingegnere, e le proprie velleità di avere una carriera da rockstar. Raccontando questo ci ha regalato una
perla: “se vinci sempre sei il più grande dei perdenti, è dall’insuccesso che nasce la crescita”.