La giornalista Jill Abramson, prima ed unica donna ad avere diretto il New York Times, durante la conversazione di sabato 11 maggio con il blogger Francesco Costa, ha affermato di aver cambiato opinione rispetto a quanto detto nel suo libro Mercanti di verità. Il business delle notizie e la grande guerra dell’informazione (Sellerio, 2019). Infatti, se, in un primo momento, pensava che i giornali Vice e Buzzfeed sarebbero stati il futuro dell’informazione, mentre il Washington Post e, in particolar modo, il New York Times sarebbero morti con l’ascesa dei media digitali, le due previsioni si sono invertite perché gli ultimi due sono riusciti ad adattarsi ai nuovi mezzi di comunicazione. Il digitale ha causato grandi cambiamenti, costringendo i giornali a cambiare forma, ma le basi del mestiere del giornalista, ovvero la capacità di cercare e riportare informazioni corrette, sono rimaste invariate.
Nel mondo dell’informazione convivono due generazioni estremamente differenti: la più giovane, secondo Costa formata da giornalisti attivisti, tende ad esprimere le proprie opinioni ed è contrapposta a quella più anziana che predilige un approccio imparziale e oggettivo.
“If it bleeds, it leads” (“Se c’è sangue va in prima pagina”): con questo motto americano è stata spiegata la tendenza dei consumatori ad essere attirati dalle notizie che suscitano scandalo e indignazione. Per questa ragione le informazioni presenti nei giornali sono prevalentemente negative e viene concesso poco spazio ai successi. Per aiutarci a creare ordine nella marea di notizie attorno a noi, Abramson ha fornito uno spunto di riflessione: è davvero necessario sapere i fatti nel momento esatto in cui essi accadono?
L’argomento si è poi spostato sulla grandezza del New York Times e su come questo giornale abbia quasi monopolizzato l’informazione statunitense, assumendo direttori ed editori delle testate concorrenti. Questa sua potenza economica rappresenta un rischio per il rispetto del Primo Emendamento che tutela la libertà di stampa, perché impedisce ai giornali locali di avere le risorse per finanziarsi. Per questo un quarto dei giornali locali e regionali è fallito creando quelle che Abramson ha definito “news deserts” (deserti di notizie), ossia luoghi in cui le informazioni sul territorio non sono reperibili.
Costa ha infine domandato se fosse possibile sapere l’argomento del libro che sta scrivendo Abramson e lei ha sorprendentemente accettato di rivelarlo: riguarderà la compagnia petrolifera Exxon, una tra le aziende più economicamente influenti al mondo, nonché tra le più inquinanti. Questa anticipazione ha sicuramente creato molte aspettative nel pubblico del SalTo.