La XXXIV edizione del Salone del libro è stata oggi inaugurata dal direttore Nicola Lagioia di fronte ad una sala gremita di persone. Presenti alla conferenza di apertura anche il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, il ministro della cultura Dario Franceschini e Maria Falcone. L’incontro si è aperto una riflessione di Bianchi sull’importanza della lettura e sulla necessità di rivalutare la scuola come luogo di accoglienza, inclusione e affetti. Particolarmente accorato il suo appello rivolto a tutti i giovani italiani a perseguire con ogni mezzo la conoscenza, strumento fondamentale per il raggiungimento dell’indipendenza e della libertà intellettuale. Egli ha infine concluso l’intervento invitando gli studenti a portare il proprio contributo all’interno della propria scuola con il gesto simbolico di aggiungere un proprio libro alla biblioteca scolastica. Di carattere più tecnico e formale è stato l’intervento del ministro Franceschini il quale, dopo essersi dilungato nella presentazione del piano di rilancio post-pandemia e aver analizzato come questo comprenda sostegni anche ad iniziative culturali di portata nazionale, ha riconosciuto il libro come oggetto di prima necessità, ricordando come anche in tempi di isolamento causa covid le librerie siano rimaste aperte. Particolarmente interessante dal nostro punto di vista il discorso di Maria Falcone, sorella del simbolo della lotta contro la mafia Giovanni Falcone ed autrice del libro “L’eredità di un giudice”. Ella ha ribadito l’importanza di promuovere la legalità e di contrapporsi alla mafia, in quanto organizzazione criminale che, oltre a soffocare la libertà individuale e di espressione dei cittadini, danneggia anche le bellezze culturali del territorio in cui opera.