Cronache, Gruppi di Lettura 2025

Il mio amico Socrate


Emma Salmeri

Gruppo di Lettura del Bookstock - Torino

Giovedì 11 Dicembre al Festival del Classico del Circolo dei Lettori di Torino, Letizia Vercelli Panizzolo e Benedetta Riggi, due ragazze del Gruppo di Lettura del Bookstock del Salone del Libro, hanno avuto il piacere di presentare il nuovo libro di Angelica Taglia, Sette brevi lezioni su Socrate (Einaudi), dialogando con l’autrice. È stata una conversazione animata dall’amore per l’antichità, tra persone di età diverse ma con uno sguardo simile, verso “i testi e i resti” del passato.

 

I filosofi antichi sono per me dei compagni di pensiero, durante la giornata mi accompagnano e a volte mi sgridano” (Angelica Taglia)

La conversazione è cominciata con uno sguardo ai più famosi “campioni della Filosofia”, a partire da uno spunto giocoso (e da tante sagome stampate) offerto dalle due intervistatrici. Da Talete fino ad arrivare ad Aristotele, Angelica Taglia ha giocato a un questo o quello filosofico, spiegando mano a mano le motivazioni della preferenza tra una figura e l’altra, e svelando la sua simpatia per il distratto Talete, la sua ammirazione per Epicuro e l’amore profondo per Platone e Socrate. 

(E voi sapreste riconoscere questi tre filosofi antichi?)

 

Proprio quest’ultimo è stato il protagonista, e per parlarne le intervistatrici hanno cominciato dallo scoglio della Questione Socratica: un dibattito sulla validità delle fonti che possediamo sul filosofo, il quale non ha mai lasciato traccia scritta dei suoi pensieri. Vivendo in un’epoca di transito tra l’oralità e la scrittura, tutte le informazioni che disponiamo sono di mano altrui: il saggio di Taglia, infatti, si basa sul Socrate Platonico. 

 

La filosofia era uno stile di vita, non una dottrina. E al tempo di Socrate si viveva, non si scriveva”. (Angelica Taglia)

Socrate è la perfetta incarnazione della filosofia, intesa come desiderio di sapienza e ricerca continua tramite l’uso della ragione. Ma senza contesto tutto si assomiglia, è indispensabile per la scrittrice dare gli strumenti necessari al lettore per collocare nello spazio e nel tempo Socrate; era di fondamentale importanza, infatti, l’interazione tra il filosofo e i suoi cittadini: la città era una dimensione rilevante nella sua visione. 

Non sempre il contatto con l’Altro è ben visto, la passione interogativa del nostro protagonista (e l’insistenza con cui interrogava i suoi concittadini) è stata forse la ragione per cui è stato mandato a processo. Anche in punto di morte Socrate ha continuato a sostenere e ad affermare le sue teorie; ha accettato la legge e la sentenza, morendo avvelenato. 


Tornando al saggio, la scrittrice ha spiegato le ragioni che l’hanno indotta a scegliere un formato di scrittura generalmente associato alla scienza. Le sette lezioni sono una modalità funzionante e funzionale: utile per la brevità e la concisione dei temi trattati. È necessaria una lettura in ordine dei capitoli presentati: il primo, per un’introduzione di carattere storico contestuale, il secondo e il terzo, per un primo assaggio delle tematiche trattate, mentre il quarto è l’anima del libro e il punto di svolta del pensiero socratico. Gli ultimi tre capitoli, infine, trattano in maniera più specifica alcune delle tematiche che sono state approfondite dal filosofo.

(E questi invece sono i nostri Socrate e Platone)

 

L’amore di Angelica Taglia per Socrate è percepibile in ogni goccia di inchiostro di questo saggio, ma l’importanza di porsi delle domande nella vita è fondamentale per la ricerca della verità e la crescita personale, e questo ce l’hanno mostrato le nostre intervistatrici. È stata una mattina in cui la filosofia è tornata a essere uno stile di vita, una forma di contatto, proprio come avveniva nell’Agorà greca.

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