“siamo tutti storie” così dice Frank Rose oggi, venerdì 20 maggio al Salone del Libro di Torino.
Durante la conferenza che si è tenuta nella sala internazionale, lo scrittore ha presentato il suo nuovo libro “Il mare in cui nuotiamo” (pubblicato da Codice Edizioni).
Frank Rose si definisce un antropologo e in quanto tale si dedica allo studio delle storie e della loro importanza all’interno della civiltà moderna.
I temi trattati nell’incontro sono stati diversi: l’economia dell’esperienza, l’economia dell’attenzione, lo storytelling strategico e il rapporto tra storie e guerra. Tutti argomenti che gli stanno a cuore.
Abbiamo trovato interessante il concetto di “experience economy” (economia dell’esperienza), che ha come oggetto il commercio non più solamente di beni, ma di un’esperienza completa e non necessariamente concreta. Un esempio riportato dall’autore è stato quello della diffusione in America di “Starbucks”. Prima dell’apertura della nota catena, infatti, negli Stati Uniti non esisteva l’idea di bar come luogo dove passare il tempo mentre si consuma qualcosa; il commercio si limitava alla vendita di servizi concreti. Ora si compra anche il tempo che si passa nel locale.
E’ stato sicuramente un incontro stimolante, grazie anche alle complesse domande dell’intervistatrice Annamaria Testa, che hanno invogliato lo scrittore ad approfondire svariati aspetti e concetti del saggio presentato.