“È un racconto della storia delle persone in carne ed ossa”.
Così il direttore de La Stampa Massimo Giannini ha definito il nuovo libro La formidabile impresa del professore Roberto Burioni, edito da Rizzoli, in occasione della conferenza tenutasi oggi 20 maggio 2022 al Salone del Libro. Il titolo si riferisce ad un’impresa che verrà ricordata negli anni: l’incredibile corsa verso la realizzazione dei vaccini a mRNA contro il Covid-19; tramite la narrazione dello studio di una scienziata ungherese, il virologo mette in evidenza l’accelerazione che ha travolto la ricerca, portando a fruttuosi risultati in tempi record.
Lo stesso Roberto Burioni ha ammesso di aver sbagliato quando, ad inizio pandemia, disse che non si sarebbe arrivati ad ottenere un vaccino in così pochi mesi. Purtroppo, lui non fu l’unico a pensarlo e questa è un’idea ancora presente nella mente di molte persone che pericolosamente la divulgano, diffondendo misinformazione. Secondo il professore questo è un problema che si sarebbe potuto risolvere ponendo una sola figura di grande autorevolezza ad informare le persone.
In riferimento a tale questione, ha affrontato anche il rischio legato al cosiddetto “dottor Google”, fonte che gran parte delle persone utilizza in maniera sbagliata. “La salute ha una componente emotiva ineliminabile” afferma il virologo, sottolineando come, con l’avvento di Internet, ci sia stata un’esponenziale perdita di fiducia nella scienza, fenomeno che si può rilevare in tutti gli ambiti. Se la libertà di parola è un diritto inalienabile, non è però accettabile che la divulgazione di alcune opinioni metta a repentaglio la sicurezza dei cittadini.
Al termine di questa emergenza sanitaria, si può dire che la pandemia abbia fatto comprendere l’importanza della comunicazione e, come conclude il professor Burioni, che “la scienza ha dei tempi per la conoscenza”.