4 ottobre 2024, Cronache, Internazionale Ferrara 2024

Il Festival della libertà


Abigail Omoh, Abramo Zampini

Liceo Ariosto - Ferrara

“La stampa può essere brutta o bella, ma se non c’è libertà è sicuramente brutta”. 

Con questa frase dello scrittore Albert Camus, l’assessore Marco Gulinelli ha inaugurato, oggi, venerdì 4 ottobre 2024, la 18° edizione del Festival di Internazionale a Ferrara presso il cinema Apollo.

Con lui, sul palco, erano presenti il direttore di Internazionale, Giovanni de Mauro, la vicedirettrice della rivista Chiara Nielsen, la presidente di MSF Italia (Medici Senza Frontiere) Monica Minardi, la direttrice generale della sezione tecnologia digitale e media della Commissione Europea, Ewelina Jelenkowska-Lucà

La libertà è sicuramente l’asse portante di questa edizione, come testimonia il logo scelto, raffigurante il mondo che corre sventolando una bandiera della pace. Gli eventi di quest’anno analizzeranno questo tema declinato nei vari ambiti come la guerra, le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, i media, l’emancipazione femminile e molti altri ancora. 

In particolare, si è sottolineata la libertà di stampa e come, nonostante sia stata presa di mira nell’ultimo anno, rimanga un diritto inviolabile e alla base della democrazia. 

Gli eventi non consisteranno solamente in semplici conferenze, ma si terranno anche spettacoli, installazioni artistiche, podcast, eventi musicali, presentazioni di libri, la rassegna Mondovisioni e un’intera sezione del Festival dedicata ai bambini. Mai come in quest’ultimo anno è emersa l’esigenza di mettere in evidenza l’importanza dei diritti umani, che sempre più spesso vengono dati per scontati e trascurati, come dimostrano le guerre tutt’ora in corso nel mondo. Il Festival si impegna a mostrare questa realtà, spesso dimenticata e trascurata dalle nuove generazioni. 

Il Festival di Internazionale fin dall’inizio è stato un luogo di incontro, dialogo e riflessione. La sua forza non nasce unicamente dai temi affrontati, ma, come ha detto Chiara Nielsen: “Un festival è sempre un’impresa collettiva“.

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