Cronache, Internazionale a Ferrara 2025

Il cielo dell’Iraq: la bellezza di Kamaran


Cecilia Sechi, Luigi Tornimbeni

Liceo Ariosto, Liceo Alfieri - Ferrara, Torino

Dov’è la bellezza? Questo il titolo dell’ultima graphic novel di Claudio Calia (BeccoGiallo, 2025) in cui si racconta la storia di Kamaran Najm, iracheno curdo ucciso dall’ISIS. Il fumettista, che è stato intervistato dagli studenti del Liceo artistico Dosso Dossi il 4 ottobre, per rappresentare graficamente gli avvenimenti, ha raccolto quante più testimonianze possibili, direttamente ascoltando in Iraq amici e familiari della vittima, ma in alcuni casi si è reso necessario ricostruire le vicende attraverso altre forme  di ispirazione, anche apparentemente lontane dagli argomenti trattati. 

Kamaran documentava la guerra fra Curdi e ISIS attraverso la fotografia; aveva infatti fondato la prima agenzia fotografica in Iraq – la Metrography – e si impegnava anche nell’insegnamento di quest’arte sia a uomini che a donne. Ha avuto un momento di fama quando, a seguito dell’incendio di una statua a Sulaymaniyya raffigurante un bacio, ha deciso di replicare la posa del gruppo scultoreo con la sua fidanzata in segno di protesta. La sua storia si è conclusa tragicamente quando, nel giugno 2014, è stato rapito dall’ISIS. Da allora la famiglia ha continuato a cercarlo senza sosta, fin quando l’associazione terroristica non ha intimidito i genitori, minacciandoli di rapire anche il loro secondo figlio, che ha scoperto questa storia solo con l’uscita del libro di Calia. 

Dopo questo resoconto della storia di Kamaran, i ragazzi del Liceo artistico Dosso Dossi hanno chiesto all’artista quali motivi lo avessero spinto a scegliere il fumetto come linguaggio per raccontare questi eventi. Secondo Calia, che nutre sin da piccolo una profonda passione per il genere, questo rispecchia il funzionamento della nostra mente, perché, come da lui affermato, “noi ricordiamo attraverso un flusso continuo di immagini e parole”. 

Attraverso la diffusione di questa graphic novel, Claudio Calia spera di tenere viva la memoria di Kamaran Najm, figura che, a detta di Zerocalcare, potrebbe diventare un’ispirazione anche in Occidente, e di dare una percezione più realistica del mondo arabo, sicuramente molto differente dal nostro, ma spesso soggetto a una visione stereotipata ed estremizzata. Ultimo, ma non per importanza, lo scopo del libro è anche quello di far capire quanto il nostro mondo abbia bisogno di bellezza, che sia quella del cielo iracheno o delle persone come Kamaran.

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