Nella prima giornata del Festival di Internazionale Evgeny Morozov, sociologo e giornalista, direttore del sito online The Syllabus e autore del podcast The Santiago Boys, ha tenuto una conferenza nell’ambito della rassegna 30Parole. Sono stati individuati 30 temi che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, tra cui l’intelligenza artificiale. Il giornalista si è soffermato su come un’ipotetica intelligenza artificiale generale potrebbe essere uno strumento dello “iagismo”, che fa eco a sua volta al neoliberismo.
Come aveva già espresso precedentemente in un articolo sul New York Times, il sociologo accusa la Silicon Valley e le istituzioni private di aver esageratamente interferito nelle politiche delle istituzioni pubbliche. Stigmatizza i tre principali dogmi del neoliberismo: l’idea che il privato funzioni meglio del pubblico (pregiudizio del mercato), che adattarsi alla realtà sia più importante che cercare di trasformarla (pregiudizio dell’adattamento) e che il massimizzare l’efficienza abbia la priorità sull’ambiente. Il monopolio attuato dalla Silicon Valley potrebbe diventare un rischio antisociale.
Morozov pensa che l’IA non sia la soluzione ai problemi e alle sfide dell’uomo, ma che sia semplicemente pubblicizzata così dalle grandi startup che ne traggono profitto.
Sicuramente potrebbe costituire una risorsa vantaggiosa se utilizzata responsabilmente, ma potrebbe costituire una minaccia per gli stati democratici se venisse strumentalizzata per il controllo della società.